Ho seguito anche io con grande interesse il dibattito su Chiesa e Marxismo acceso dalle bordate che Angelo Panebianco ha sparato dagli spalti de Il Corriere della Sera, sotto Ferragosto. Imperversava la Milingo story, serie Non ci resta che piangere, i giornali grondavano chiacchiere col sadismo di chi si vede servire a tavola, gratis, un arcivescovo a tocchetti, come el jamon in Spagna, guarnito di salsa piccante. Ma Panebianco aveva ben altro cui pensare, reduce com’era dalla lettura dell’ultimo libro di Gianni Baget Bozzo a proposito dei marxisti che rientrano in Chiesa.Baget Bozzo l’ha gasato, un articolo di Ornaghi su Avvenire gli ha offerto il destro, e Panebianco ha aperto il fuoco. Gianni Baget Bozzo: come dire il Vittorio Sgarbi del clero, gente che fa rumore anche quando tace, e guadagna la prima pagina anche quando dice le ovvietà più irredimibili. Gianni Baget Bozzo e sui suoi passi Angelo Panebianco hanno espresso il timore che nella chiesa rientrino i marxisti, o che magari ci siamo già rientrati, portando con sé una triste scia di “antioccidentalismo” e di “cascami della teologia della liberazione”. Rientrano i marxisti. Mamma li Turchi. Le repliche di Ornaghi e Morero su Avvenire hanno detto tutto – o quasi – quello che c’era da replicare, anche se – ahimé! – in forma tutt’altro che icastica. Tutto o quasi. Un che di amarognolo mi indugiava in bocca. Tutto o quasi. Ci ho pensato a lungo, poi ho capito (credo di aver capito) quel “quasi”. La notizia che “rientrano i marxisti” non è una notizia, perché… rientrano sempre tutti. Nel 1998 non era una notizia che Pantani vinceva in salita. Oggi è una notizia che Pantani sa ancora andare in bicicletta. Che volete strillare per strada “Rientrano in chiesa i marxisti!”, quando da che mondo è mondo in chiesa rientrano tutti, ma proprio tutti. “Mamma li turchi” non mette paura a nessuno, se è vero che un Turco di stazza sontuosa siede sulla panchina del Milan. Rientrano tutti. Cioè? Riparto da qui.