Le tragiche vicende dell’attacco terrorista contro gli Stati Uniti d’America hanno provocato grandissima emozione anche in Umbria ed è stato sentito il desiderio e il dovere di fare una manifestazione pubblica per esprimere sentimenti e propositi di condanna del terrorismo e di solidarietà al popolo americano. La riunione si è tenuta nella Sala dei Notari di Perugia ed è stata promossa dagli enti locali dell’Umbria (Regione, Province, Comuni), e vi hanno partecipato le forze sindacali e imprenditoriali, l’Università per Stranieri e una delegazione dei vescovi umbri con il loro presidente mons. Sergio Goretti.
Sarebbe lungo riportare i numerosi discorsi, sia pur brevi ed efficaci, che i singoli rappresentanti delle varie categorie di persone, dopo un minuto di silenzio, hanno rivolto alla assemblea che affollava la sala. Tutti comunque hanno deprecato con parole forti e convinte l’attacco terroristico, hanno espresso solidarietà e auspicato l’unità d’intenti nella lotta contro la violenza. Ha aperto la serie degli interventi il sindaco di Perugia Renato Locchi e di seguito tutti gli altri in un coro unanime di esaltazione dei principi e dei valori su cui si basa la democrazia e la convivenza civile nella società democratica occidentale.
Si è fatto riferimento anche alla tradizione non violenta dell’Umbria e dalla prossima Marcia della pace che si farà il prossimo 14 ottobre. Parole forti in tal senso sono state espresse dalla presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti, che ha invitato a evitare la logica della vendetta. “Non possiamo dividere il mondo tra islamici e antiislamici” ha aggiunto, invitando a fare di tutto per evitare la spirale della violenza. Il vescovo Goretti è entrato anche nel merito di alcune questioni ricordando il ruolo degli Usa nella difesa della libertà, e ha ammonito con evidente allusione ai fatti di Genova, di “non scherzare con la violenza” e di non essere indulgenti nella sua giustificazione.
Nello stesso tempo ha ammonito di non lasciare irrisolti nodi pericolosi, situazioni disperate. L’umanità oggi ha i mezzi per risolvere molti problemi se ne avesse la volontà. Bisogna ridurre gli sprechi, cambiare lo stile di vita e agire con maggiore solidarietà verso tutti i popoli. Ha ricordato anche di non confondere la religiosità con la fede: la prima produce appartenenza e quindi distanza e differenza e può portare al fanatismo e porre su Dio delle “maschere” che non gli appartengono, mentre la seconda, la fede, è vero amore di Dio e del prossimo e ha citato “san Francesco, che proprio perché innamorato di Dio, ha saputo amare gli uomini e tutte le creature”.
Al termine dell’assemblea è stato approvato un documento che riportiamo in questa pagina. Da tutti i partiti politici, inoltre, sono giunte in questi giorni dichiarazioni di sdegno e costernazione per il tragico evento e parole di solidarietà per i cittadini americani. Decisa presa di posizione è giunta anche dalla “Tavola della pace” che promuove la marcia Perugia-Assisi del prossimo ottobre. “La condanna deve essere ferma, netta e unanime” hanno affermato Flavio Lotti e padre Nicola Giandomenico, appellandosi “al senso di responsabilità di tutti i capi di Stato e di Governo: non possiamo lasciarci travolgere da una inondazione di odio, sangue e terrore. Dobbiamo evitare di restare intrappolati in un vortice sanguinoso di violenza, guerre e terrorismo su scala mondiale”.