In Umbria il centro sinistra ha vinto, nei numeri, ma ci ha messo due giorni a perdere la faccia. Al primo Consiglio regionale utile dopo le elezioni, la compagine ancora maggioritaria in Umbria ha dato sfoggio di ritrovata saldezza (chissà, pensando anche al non più agevole confronto con un Governo nazionale non più omologo) approvando a spron battutto e con reiterari autoincensamenti una legge (buona, in effetti) a tutela dei cittadini sul fronte elettrosmog. Questo è avvenuto lunedì 21 maggio. Martedì mattina l’assemblea è tornata a riunirsi, ed è cascato subito l’asino. Perché in ballo c’erano le nomine, cioè le poltrone degli “amici degli amici”. E mentre esponenti della maggioranza diffondevano note di ulteriore autoelogio per la legge approvata il giorno prima, altri esponenti della stessa maggioranza (tanto per dirne uno, il coordinatore dei Ds, Gobbini) si dissociavano dal metodo seguito per definire le nomine stesse. “Giravano bigliettini con nomi precompilati”, hanno detto in sostanza lo stesso Gobbini ed il verde ecologista Ripa di Meana. Il rifondatore Vinti si è affrettato a smentire, spiegando che invece tutto si era svolto in aula e alla luce del sole. Ma ormai la frittata era fatta. Domanda: ma la sconfitta nazionale del centro sinistra non ha insegnato proprio niente al centro sinistra umbro? Staremo a vedere.
MA LA SCONFITTA AL CENTRO SINISTRA NON INSEGNA NIENTE?
AUTORE:
Gad