Diecimila e duecentonovantanove preferenze. Sì, esatto: 10.299 scritto in cifre. Che poi sono un tassello minuscolo dei circa 500mila voti che il capolista della Lega in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali d’Italia ha raccolto nel complesso. Lui è Roberto Vannacci, spezzino di 55 anni, generale dell’Esercito italiano e capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri. Ma nel 2023 è stato soprattutto il controverso autore del libro Il mondo al contrario, dove ci parla di immigrati, donne, omosessualità e ambiente con toni e ragionamenti quantomeno discutibili.
Se il leader leghista Matteo Salvini contava di sfruttare Vannacci come “ariete” per risollevare i consensi elettorali del suo partito, mi sa che l’esperimento può dirsi fallito, nonostante il mezzo milione di voti. Come ricordiamo anche nelle pagine interne di questo numero de La Voce, alle consultazioni europee del 2019 la Lega in Umbria aveva toccato il sorprendente risultato del 38,18% dei voti. Un inequivocabile vento dal nord che aveva soffiato impetuoso anche nella nostra regione. Ma poi l’elettore medio – si sa – se le roboanti promesse di campagna elettorale restano tali, è pronto a guardare presto altrove. E allora la Lega è passata in tre anni all’8,8% circa delle elezioni politiche del 2022 (dato regionale) e ora è finita a 6,83% con le ultime europee del fine settimana scorso.
Ma torniamo alle 10.299 preferenze umbre di Vannacci. Non per essere di parte, per carità, ma cosa c’azzeccano (direbbe qualcuno) tutti quei voti con la storia, i valori e le radici della nostra terra umbra? Per carità, va bene il “vento” del cambiamento, ma quando questo diventa un uragano che spazza via il bello col brutto, il buono col cattivo, forse è un pochino esagerato. Sempre senza essere di parte, con i risultati ormai definitivi che hanno delineato la compagine dei 76 italiani che voleranno a Strasburgo, preferiamo complimentarci con Marco Tarquinio, giornalista assisano nato professionalmente sulle pagine di questo settimanale, fino al maggio 2023 direttore del quotidiano Avvenire, e ora eletto nell’Europarlamento. Che possa portare in Europa i valori di pace, dialogo, accoglienza e condivisione dei quali oggi c’è davvero un gran bisogno. Buon lavoro, Marco!