Quello che Saverio Gaeta ha scritto sull’ultimo numero di Jesus, per presentare il proprio libro, Il segreto di Madre Teresa (edizioni Piemme), è stato come un colpo al fianco, da togliere il respiro.Madre Teresa di Calcutta, nel proprio intimo, per tutta la vita, ha come galleggiato su di un mare di aridità fino all’angoscia e di solitudine fino al buio totale: è quanto emerge dalle lettere indirizzate ai suoi direttori spirituali, recentemente acquisite agli atti del suo processo di beatificazione.Lo ricordiamo tutti, quel sorriso luminoso tra le rughe profonde. E quegli occhi pieni di vita anche quando il corpo s’era incurvato sotto il peso degli anni e della fatica. Ma dietro quegli occhi e quel sorriso c’era’ la desolazione. Scrive, la piccola Santa di tutti i marciapiedi del mondo, nel 1953: ”C’è una terribile oscurità dentro di me, come se tutto fosse morto’; e nel 1955: ‘Nel mio cuore c’è una solitudine talmente profonda che non riesco a esprimerla’; e nel 1956: ‘A volte l’agonia della desolazione è così grande e nel contempo il vivo desiderio dell’Assente è così profondo, che l’unica preghiera che riesco a dire è: Sacro Cuore di Gesù, confido in te ‘; e nel 1958: ‘Il desiderio vivo di Dio è terribilmente doloroso e tuttavia l’oscurità sta diventando sempre più grande’.La gente le confidava che la sua fede granitica avvicinava tutti a Dio, e lei avrebbe voluto gridare che quella fede non esisteva, e lei era solo una bugiarda’ ‘ma ogni volta le parole proprio non uscivano, la mia bocca continuava a rimanere serrata, e io continuavo a sorridere a tutti’. La notte oscura di S. Giovanni della Croce. Tanti santi l’hanno attraversata. Dev’essere tremenda.Ma nel caso di Madre Teresa era qualcosa di più. Ha scritto P. Nenner: Era come se ella dovesse sperimentare non soltanto la povertà materiale e l’impotenza degli emarginati, ma anche la loro tetra desolazione.Chi credeva che l’ultima frontiera della condivisione della vita con i poveri fosse la ‘condivisione del cesso’, lo spartire con loro le condizioni più umili dell’esistenza quotidiana, è servito. Fedele alla sua vocazione ad andare sempre al di là, il cristianesimo con madre Teresa ha scoperto la vera, ultima frontiera: condividere l’impotenza degli emarginati e la loro tetra desolazione. Già: al di là. Sempre e comunque al di là. Dove le nostre piccole invenzioni sono silenzio e polvere. E l’unica speranza è che Dio riempia quel silenzio e dia vita a quella polvere.