Organizzata dalla Caritas diocesana, nell’ambito della Festa dei Popoli è stata inaugurata il 19 settembre la mostra intitolata “Sentieri d’amicizia”. Nel presentarla, don Paolino Trani, direttore della Caritas, ha messo in rilievo l’impegno di associazioni, gruppi e parrocchie che da tempo portano avanti il loro impegno per alleviare la situazione del terzo mondo, le cui condizioni continuano a peggiorare. Ha preso poi la parola il vescovo mons. Domenico Cancian, presidente della Caritas, che ha sottolineato come il vero sviluppo coincida, al di là e prima dei valori economici, con la riunione della famiglia umana. A proposito di accoglienza, ha ricordato le parole del Vangelo in cui è detto: “Chi accoglie l’ultimo accoglie me, e chi accoglie me accoglie il Padre”. Il sindaco Fernanda Cecchini, dopo aver dato il suo saluto ai presenti, ha affermato che nelle scuole, dove vi è ormai la seconda generazione di emigrati, ha trovato nei suoi recenti incontri un’atmosfera serena. Sull’importanza della scuola per giungere all’integrazione si è soffermato anche Luciano Bacchetta, assessore alle Politiche sociali e presidente del Consiglio provinciale. La mostra comprende immagini e documentazioni sulle esperienze di volontariato nel Sud del mondo, documenti fotografici provenienti da L’Aquila, e anche gioielli, strumenti, sculture provenienti da varie etnie di 4 Continenti. Circa le esperienze di volontariato, vi sono documentazioni di quelle fatte in Brasile, in India e in Perù dove risiede il vescovo mons. Ivo Baldi, presente alla mostra insieme a don Giovanni Gnaldi; da tutti i Paesi, immagini e documentazioni di costruzioni di case e di scuole, di lavori fatti per portare acqua e molto altro. Nella sezione dedicata all’Abruzzo, le foto mostrano la triste realtà di edifici distrutti e della vita nelle tende; e documentano il trasporto di acqua, di cibi, di generi di vestiario di cui è promotrice la Caritas. La terza sezione della mostra è costituita da vetrine in cui sono esposti i molteplici oggetti, spesso di materiale prezioso e di fattura pregiata, messi a disposizione dalla proprietaria, signora Enrica Carretti. Le chiediamo della sua raccolta. “Ho iniziato durante un viaggio ad acquistare oggetti di uso locale; ho poi continuato nel tempo presa dalla passione di raccogliere oggetti creati da tante etnie, in tante parti del mondo”. Ma non vi è solo la passione della raccolta in questa esposizione, vi sono anche 30 anni di studio e di documentazione a cui l’autrice si è dedicata. Il risultato è un’evidenziazione del valore di culture spesso ignorate, e conoscerle è uno dei tanti sentieri con cui si può giungere all’amicizia. Eleonora RoseFondo anti-crisi:l’efficienza dellanostra diocesiPer sostenere le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica, la Conferenza episcopale umbra ha istituito nei mesi scorsi un Fondo di solidarietà alimentato principalmente dalla colletta svoltasi lo scorso 29 marzo e dal contributo di alcune fondazioni bancarie, di enti privati e di molti cittadini. Il Fondo ammonta attualmente a oltre un milione e 300 mila euro ed è stato ripartito tra le otto diocesi della regione proporzionalmente al numero degli abitanti (la nostra diocesi ha a disposizione attualmente circa 90.500 euro). Finalità del Fondo è quella di aiutare le famiglie con figli o in attesa di prole, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia sinora avuto un lavoro stabile. Il contributo concesso è pari ad un importo fino ad un massimo di 500 euro mensili per un anno; resterà operativo per un triennio, in quanto, secondo autorevoli esperti, questo sarà il tempo di durata della crisi e dei suoi effetti. A tutt’oggi, in tutta la regione ecclesiastica, sono state evase poco più di 50 pratiche, ammontanti a circa 30 mila e 800 euro di erogazione. La diocesi di Città di Castello, in tutto questo, si distingue per la particolare efficienza della Commissione diocesana di Caritas addetta alla valutazione delle richieste, in particolare se si pensa al fatto che stiamo parlando della seconda diocesi più piccola dell’intera regione. Ben 20 delle pratiche evase (su un totale di 51 in tutta la regione) provengono infatti dalla diocesi, che ha finora impegnato quasi 34 mila euro dei quasi 91 mila disponibili. Circa il 60% delle famiglie che hanno beneficiato dell’aiuto sono di origine straniera, mentre il rimanente 40% è costituito da famiglie italiane. Chi volesse sostenere economicamente l’attività del “Fondo”, può farlo versando un contributo tramite bonifico bancario sul conto corrente intestato a Conferenza episcopale umbra: “Fondo di solidarietà delle Chiese umbre”, presso Carispo filiale di Perugia (via Martiri dei Lager, 74) o presso la Caritas diocesana in piazza del Garigliano. Nelle prossime settimane prenderà il via anche il Prestito della speranza, iniziativa voluta dalla Cei e della quale si occuperà la medesima Commissione diocesana che sta portando avanti il Fondo di solidarietà.
L’opera del volontariato è davanti ai nostri occhi
Alla Festa dei popoli, la mostra “Sentieri di amicizia”
AUTORE:
Moreno Migliorati