Hanno vissuto una giornata davvero particolare i 7.500 pellegrini che nella mattinata di oggi (giovedì 20 marzo) si sono mossi da Terni alla volta di Roma per partecipare all’udienza speciale con Papa Francesco concessa in occasione dei 130 anni della fondazione delle acciaierie di Terni. Dopo la messa in San Pietro celebrata dal vescovo mons. Ernesto Vecchi, tutti in aula Nervi per l’incontro con Papa Francesco.
“Si respirava grande fermento, gioia ed emozione” racconta Elisabetta Lomoro, responsabile delle pagine ternane del nostro settimanale e dell’Ufficio comunicazuoni della diocesi di Terni – Narni – Amelia. La partecipazione ha superato le attese, tanto che non tutti hanno trovato posto in Aula Nervi, con l’attesa aniimata da canti e dagli sbandieratori. In tanti, soprattutto ragazzi delle scuole, hanno seguito l’udienza nell’atrio provvisto di maxi schermi, ma hanno avuto anche loro la possibilità di stringere la mano a Papa Francesco che ha scelto di passare proprio dall’atrio per entrare in aula “Nervi”. E il Papa ha impiegato più di 20 minuti per attaversare le poche decine di metri, salutando bambini che gli offrivano un disegno, malati, anziani e tanta gente che gli tendeva la mano. Tra tutti i lavoratori che avevano in testa il loro casco.
Mons. Vecchi, nel salutare il Papa (leggi qui il discorso) parla di Terni e dei ternani, e avverte che se anche non tutti vanno a messa o pregano, tuttavia “sono di pasta buona!”. Papa Francesco conquista subito i fedeli. Prende in mano i fogli del discorso (leggi qui), ma prima di leggere guarda la folla e dice “ho sentito una cosa da mons. Vecchi, ma se è come ho capito io, non sono d’accordo. Lui ha detto che alcuni di voi hanno perso l’abitudine di pregare. Ma voi avete una faccia tutti buoni! È vero? Non pregate?”. E la sala è scoppiata in un fragoroso appaluso mentre papa Francesco ha aggiunto: “ma non farmi deludere eh! Io credo che tutti voi pregate, sì?”.
E poi, il discorso, con i saluti e i ringraziamenti. Uno, in particolare a mons. Ernesto Vecchi “per il servizio che rende alla Chiesa di Terni-Narni-Amelia. È un servizio che fa nel momento della sua vita in cui aveva il diritto di riposare, e invece di riposare continua a lavorare: grazie, Mons. Vecchi, grazie tante!”.
Nel discorso parla di “dignità del lavoro”. Ancora alza gli occhi dal foglio. “Alcuni giovani operai che sono senza lavoro, – dice papa Francesco – m’hanno detto questo: “Padre, noi a casa – mia moglie, i miei figli – mangiamo tutti i giorni, perché alla parrocchia, o al club, o alla Croce Rossa ci danno da mangiare. Ma, Padre, io non so cosa significa portare il pane a casa, e io ho bisogno di mangiare, ma ho bisogno di avere la dignità di portare il pane a casa”. (gurda il video dell’incontro su www.vatican.va)
Parole che hanno colpito il cuore delle 1.700 persone che lì rappresentavano il mondo del lavoro: in gran parte dipendenti ed ex dipendenti delle Acciaierie, dipendenti della Sgl Carbon, la cooperativa Actl e Confartigianato. Circa 1.600 erano gli studenti delle scuole rappresentati nelle varie età, dalla scuola primaria di Narni e del “Leonino” di Terni, della “Oberdan”, di Valenza, San Liberato di Narni, Otricoli, a quelli delle secondarie di primo grado della “Giovanni XXIII”, della “Marconi”, “Battisti” di Terni, di Stroncone, Calvi e dell’istituto comprensivo “Garibaldi” di Narni, agli istituti superiori, sia il liceo classico che i licei scientifici, l’istituto tecnico industriale e per geometri, l’istituto tecnico e alberghiero Cesi – Casagrande, l’Ipsia, l’istituto tecnico di Narni. Presente anche il centro sociale “A. Volta” e le Acli, la San Vincenzo de’ Paoli con alcuni assistiti e l’Unitalsi, che accompagnava con i suoi volontari circa 50 disabili e ammalati. Oltre 50 le parrocchie rappresentate, con circa 4.000 pellegrini. All’udienza hanno partecipato i seguenti rappresentanti istituzionali: la presidente della Regione Umbria, il prefetto di Terni Gianfelice Bellesini, il presidente della provincia Feliciano Polli, i sindaci di Terni, di Narni e di Amelia, e gli altri sindaci del comprensorio e dei Comuni della diocesi.
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