Dal 19 al 23 novembre si è svolta la visita del vescovo di Gubbio, mons. Mario Ceccobelli, presso il Campo della Caritas Umbria di Radulac, in Kosovo, accompagnato dal delegato regionale Caritas, Giocondo Leonardi, dal direttore della Caritas diocesana di Gubbio, don Benito Cattaneo, e da Luca Uccellani, della Caritas di Gubbio. L’accoglienza è stata calorosa da parte dei numerosi bambini e ragazzi (sono 24) attualmente ospitati. Tutti si lasciano alle spalle situazioni familiari delicate, conseguenza anche dei lutti causati dalla guerra. Ci sono tre adulti con problematiche psichiche; gli ospiti sono sia cattolici che musulmani. Massimo Mazzali, responsabile del Campo insieme alla moglie Cristina, è stata una guida esemplare: sette anni di presenza in Kosovo gli hanno permesso di conoscere bene una realtà spesso complessa e contraddittoria. Mons. Ceccobelli ha ringraziato entrambi per lo stile familiare di accoglienza che contraddistingue il Campo, aperto a tutti, al di là delle etnie e delle religioni; ha ribadito l’importanza del Campo di Radulac quale opera-segno della Chiesa umbra, in cui sperimentare e condividere uno stile e una pedagogia della carità. Ha incontrato anche alcune famiglie aiutate dal Campo (molte sono sostenute a distanza da famiglie, scuole e associazioni eugubine) ed ha apprezzato lo stile di vicinanza alla gente, fatto non solo di cose da portare ma di gioie e sofferenze da condividere. La visita al villaggio di Leskoc ha permesso di vedere il luogo in cui dovrebbe sorgere la nuova casa del Campo, insieme a laboratori professionali e un centro diurno per bambini e ragazzi con handicap fisici e psichici, apprezzando ed incoraggiando l’iniziativa. Ha avuto modo di visitare anche il patriarcato di Pec/Peja e il monastero di Decani, fondamentali per conoscere la realtà della Chiesa ortodossa serba, costantemente protetti dai militari italiani; molti luoghi di culto cristiano-ortodossi sono stati distrutti nello sconsiderato tentativo di spazzare via qualsiasi segno della presenza dell’etnia serba in Kosovo. Mons. Ceccobelli è stato accolto da Madame Dobrilla, alla quale ha sottolineato come non sia pensabile un Kosovo senza la convivenza pacifica di tutti i popoli e le entnie, e che sulla via della pace gioca un ruolo fondamentale la riscoperta degli ideali e dei valori comuni radicati nel cristianesimo. Cordiale l’accoglienza a Decani, impegnato nei preparativi per la festa del patrono, santo Stefano Decanski, celebrata il 24 novembre.
Lo stile della carità
Visita di mons. Ceccobelli al Campo Caritas di Radulac, in Kosovo, mentre si fanno progetti per una uova casa di studio e accoglienza
AUTORE:
Luca Uccellani Giampiero Bedini