Lo Spirito di Assisi continua ad agire e, con esso, il rinnovo dell’impegno per la pace in Medio Oriente. L’evento voluto per la prima volta, nel lontano 1986, da Giovanni Paolo II e portato avanti da Benedetto XVI è diventato una commemorazione annuale che prende sostanza attraverso precisi gesti che aiutano concretamente il cammino di pace nel mondo.
Quest’anno l’incontro sarà incentrato su quanto sta accadendo in Medio Oriente e sulle possibili vie di dialogo e riflessione.
È evidente che la problematica della pace e del confitto si sente più forte e acuta nelle persone che vivono sulla propria pelle il tormento della continua incertezza di vita, della paura e di tutte quelle inevitabili conseguenze che accompagnano come un corteo di dolore e di morte le situazioni e le azioni di violenza. Di queste situazione e azioni sono piene le cronache mondiali. L’ultima, mentre scrivo queste righe, l’esplosione di una donna kamikaze in Russia per ragioni politico-religiose, che provoca la morte e il ferimento di persone innocenti e ignare. Una violenza cieca che rende onore non al Dio della misericordia e della compassione ma al Principe della menzogna e dell’odio.
I seminatori di morte, attraverso la violenza causata da fanatismo religioso – sia pure ammantato di eroismo e martirio, motivato da falsamente nobili ragioni di patriottismo e indipendenza nazionale – sono seminatori di cinico ateismo, teorico e pratico. Lo spirito di Assisi, che normalmente scriviamo con la “s” minuscola, volendo intendere che si tratta di un metodo e di una via di comportamento – improntato alla tolleranza, al dialogo, alla ricerca della pace nel massimo di collaborazione possibile per dare gloria a Dio e diffondere la pace tra gli uomini – sempre più andiamo scoprendo che andrebbe meglio scritto con la S maiuscola, evocatrice dello Spirito di Dio. Senza il Suo aiuto, “nulla è nell’uomo, nulla senza colpa”.
La continuità con le origini della Giornata della preghiera delle religioni per la pace voluta da Giovanni Paolo II e conservata/rinnovata da Benedetto XVI, ha lo scopo non solo di ridire, ricordare e approfondire le ragioni di sempre, ma anche di rendersi conto di quanto avviene nella prospettiva della pacificazione del mondo. Si dovrebbe forse dire meglio, oggi, in una situazione globale, che la prospettiva dello spirito di Assisi è quella della pacificazione dei vari mondi che si stanno affacciando sulla scena mondiale con le loro caratteristiche e con l’orgoglio e l’ambizione di conservare le proprie identità. Nel mondo globale, infatti, mentre da una parte e per certi aspetti della vita quali l’economia e la tecnica si va verso l’omologazione, che attenua le specifiche diversità, per altri aspetti quali la cultura, i sentimenti, la religione, l’arte si tende ad accentuare la diversità.
Questa può rappresentare una sfida alla ricerca e al confronto, a un dialogo attento e perspicace, e quindi a una ricchezza per tutti nell’accrescimento delle conoscenze e delle visioni secondo i molteplici punti di vista. Ciò può avvenire se il contatto tra le persone e i mondi vitali avviene sotto la luce e la forza dello Spirito: lo Spirito di Dio, che ha soffiato all’inizio della creazione e deve soffiare a ogni inizio di ogni creazione che sia spirituale o artistica, perché sia “ispirata”.
Ad Assisi ha soffiato in modo del tutto singolare e con evidente efficacia al tempo di Francesco figlio di Bernardone e di monna Pica, e ha continuato a essere presente nella storia successiva fino ai nostri giorni. Noi, anche con questa celebrazione, intendiamo esserne memoria e testimonianza.
IL PROGRAMMA
DOMENICA 27 OTTOBRE
Ore 10.45 sulla piazza antistante la basilica di Santa Maria degli Angeli, il vescovo mons. Domenico Sorrentino di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, e i ministri generali degli Ordini francescani, offrendo un ramoscello d’olivo, accolgono Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, David Rosen, direttore Affari interreligiosi Comitato turco-americano, Mohamed Sammak, segretario generale Comitato dialogo cristiano-musulmano libanese.
Ore 11.10 partenza, in auto, per la piazza inferiore di San Francesco.
Ore 11.20 dalla piazza antistante l’abbazia di San Pietro in Assisi, pellegrinaggio fino alla piazza inferiore di San Francesco.
Ore 11.30 saluto di mons. Sorrentino cui seguono gli interventi di Mohamed Sammak, David Rosen, Fouad Twal.
Ore 13.05 rinnovo dell’impegno di pace.
Ore 13.15 gesto di pace e saluti.
SABATO 26 OTTOBRE
Ore 20.30 presso la cattedrale di San Rufino, la comunità cristiana diocesana si ritrova per una veglia di preghiera e un concerto per la pace (ensamble vocale Commedia Harmonica, Cantori di Assisi, Cappella musicale della basilica di San Francesco).