di Pier Giorgio Lignani
In questi giorni un certo numero di bambini – approssimativamente due o tremila in tutta Italia – rischiano di essere allontanati dalla scuola materna o dal nido perché non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Il problema non riguarda quelli più grandi, dalla scuola elementare in su, perché nel loro caso prevale l’obbligo scolastico. Certo, non è una bella cosa che questi bambini non siano più ammessi nei loro asili, dove si sono già ambientati.
Ma è giusto? E di chi è la colpa? Vediamo.
Sono passati quasi due anni (venti mesi per la precisione) da quando il “decreto Lorenzin” ha elevato a dieci il numero dei vaccini obbligatori, e ha rafforzato l’obbligo con la minaccia dell’espulsione dagli asili. Ovviamente le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite. E venti mesi sono un termine abbastanza comodo per mettersi in regola. È possibile che qualche bambino presenti un problema di carattere medico che renda controindicati uno o più vaccini; ma in questi casi basta il certificato del medico dell’Asl per avere l’esonero.
Quindi, se adesso ci sono ancora bambini non vaccinati e non esonerati – e dunque devono essere allontanati dall’asilo – vuol dire che i loro genitori fanno parte di quella minoranza che ha deciso di rifiutare i vaccini senza nessuna ragione seria: “Non voglio perché non voglio, fatti miei”.
Ma con questa scelta espongono il loro bambino al rischio, e (il che è peggio) ostacolano il progetto della sanità pubblica di bloccare la circolazione di quelle malattie e così difendere quei pochissimi che magari vorrebbero vaccinarsi ma non possono perché hanno, loro sì, una patologia che lo sconsiglia.
La posizione di chi dice “non voglio perché non voglio” non è giustificabile né dal punto di vista legale né da quello etico. La maggior parte di costoro credono che tutte quelle malattie – la poliomielite, la difterite, la rosolia, eccetera – si possano sfidare senza pericolo perché non hanno visto nessuno soffrirne o morirne. Ma non li hanno visti proprio perché i vaccini adesso ci sono e funzionano. Quelli che, avendo un’età maggiore, li hanno visti, non ci scherzano.
Non è vero che dicono ‘non voglio perchè non voglio’. Questo lo state affermando gratuitamente voi. Dicono ‘non voglio perchè metto davanti un principio di precauzione, considerato che ci sono molti aspetti fatti notare da personalità accreditate in ambito scientifico che sono da valutare per bene’. Insomma non è affatto tutto bianco (i vaccini sono perfetti) e tutto nero, come ci viene propinato da 2 anni a questa parte.