L’integrazione raccontata sui social

Il progetto Voci dal mondo non è solo un insieme di eventi fisici, ma anche un racconto transmediale che sfrutta i social media per amplificare le voci di chi spesso non trova spazio nei canali tradizionali.
Attraverso un’ampia strategia di comunicazione, il progetto si estende oltre gli incontri in presenza, coinvolgendo un pubblico sempre più vasto, grazie all’uso delle piattaforme digitali.

Strategia di comunicazione nei social media

La strategia di Voci dal mondo è chiara: disseminare il messaggio attraverso mezzi analogici e digitali per raggiungere non solo diverse aree geografiche, ma anche generazioni differenti.
Le quattro tappe del progetto — a Terni, Gubbio, Spoleto e il prossimo evento mercoledì 16 ottobre a Perugia — sono documentate in modo sistematico sui social media, creando una narrazione collettiva che rende questi incontri accessibili a tutti, ovunque essi si trovino.
La peculiarità del progetto è quella di sfruttare ogni piattaforma per dialogare con pubblici diversi, ognuno con le proprie caratteristiche.

Voci dal mondo su IG, Fb e su quest sito

Le stories di Instagram, per esempio, seguono gli eventi in tempo reale, creando attesa e interesse per gli appuntamenti successivi. Una forma di narrazione immediata, fresca, che riesce a trasmettere non solo i fatti, ma anche le emozioni di chi vi partecipa.
Al contempo, gli articoli sul settimanale, sia in versione cartacea che digitale, sono pensati per coinvolgere lettori più tradizionali, spesso appartenenti a una fascia d’età adulta, offrendo un approfondimento che le stories fugaci non possono dare.

Non mancano poi i post su Face-book, che raggiungono la community di La Voce.
Si tratta di una platea di persone che segue il progetto, ma che magari non è abbonata alla rivista e si informa prevalentemente attraverso i social network.
Infine, Instagram è stato il canale scelto per dialogare con i giovani attraverso stories, reels e post dedicati, in grado di attirare la loro attenzione su tematiche sociali spesso trascurate.

Una narrazione dal basso

La forza di Voci dal mondo risiede proprio nella sua capacità di costruire una narrazione “dal basso”. Ogni reel pubblicato dà risalto a storie di integrazione sul nostro territorio. Si tratta di storie di persone comuni che vivono la quotidianità con sfide e conquiste che raramente trovano spazio nei media tradizionali.

È questo il cuore del progetto: raccontare storie ignorate, amplificare quelle voci che meriterebbero più ascolto e più attenzione. Anche i momenti di difficoltà, le risate condivise e le aspettative dei partecipanti sono stati documentati, grazie alla copertura costante delle stories di Instagram e Facebook.
Ogni tappa, ogni incontro ha lasciato una traccia sui social media, trasformando l’intero progetto in una narrazione collettiva e, soprattutto, accessibile.

L’evento finale di Perugia non rappresenta la conclusione del viaggio, ma piuttosto un nuovo inizio.
L’obiettivo è quello di continuare a costruire un racconto che non si esaurisca, ma che diventi un punto di riferimento per chi cerca di comprendere meglio la complessità dell’integrazione e delle migrazioni in Umbria.
I social media continueranno ad essere parte integrante di questo percorso, creando un mosaico di esperienze che possa fungere sia da testimonianza sia da stimolo alla comprensione reciproca.
La scelta di sfruttare i social come strumento principale di diffusione non è casuale: si tratta di canali capaci di abbattere barriere e far arrivare storie di vita a chiunque abbia la curiosità e la voglia di ascoltare.
Una narrazione collettiva che non si limita a documentare, ma che cerca di cambiare prospettiva, creando ponti là dove spesso troviamo muri.

Matteo Piselli
Janeth Guaillas
Ouns Mornagui

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