L’esperienza mistica della Beata Angela da Foligno

Ad Assisi e Foligno una due giorni di convegno alla presenza di studiosi e teologi

Una mistica tutta da scoprire ed amare. La beata Angela da Foligno è stata nuovamente al centro di un convegno che si è svolto a Foligno e ad Assisi. “L’esperienza mistica della Beata Angela da Foligno- Il Liber: una lettura interreligiosa” era il tema del seminario che ha impegnato studiosi e teologi provenienti da diverse parti della penisola, che si sono incontrati per capire e confrontarsi sull’esperienza di Angela, in un misticismo che va oltre confine e oltre il cristianesimo.Lavori ed interventi serrati di studiosi e ricercatori che hanno analizzato la figura di Angela, un convegno che è stato moderato nella prima sessione da Mario Sensi della Pontificia università lateranense e nella seconda sessione da Manlio Marini.

“La mistica è la riunione dell’umanità e della divinità – come ha evidenziato nel suo intervento Enrico Menestò dell’Università di Perugia nella prima sessione – l’uomo diventa per grazia ciò che Dio è di natura. Angela entra nella storia della mistica e si rivolge ad un pubblico vasto che va al di là degli ecclesiastici”. “Angela non ha una connotazione geografica – è stato detto – ma oltrepassa tutti i limiti. Il termine mistica deriva dal greco e significa fare silenzio, chiudersi, stare chiuso. Il mistico è colui che chiude gli occhi e bocca per aprire gli occhi dell’anima senza riuscire più a parlare; in lui il concetto di storia paradossalmente si polverizza in quello di metastoria, pur rimanendo storia”. Interessanti gli interventi di Nojiri Michiko del Centro Buddista di Roma che ha parlato dell’esperienza di Angela introducendo il concetto dell’abbandono in Dio, di Jaya Murthy, induista dell’università di Pisa che ha sottolineato come l’esperienza mistica va al di là delle religioni. Adname Mokrani ricercatore musulmano si è soffermato sul concetto della conoscenza di sé, sulla conversione e su come “il dopo – ha detto – sia diverso dal prima”, ha anche sottolineato il valore del silenzio e come l’esperienza vada al di là del linguaggio.

Affinità e un confronto di esperienze che partono da religioni diverse e che approdano al comune senso del mistico. La prima sessione che si è svolta ad Assisi ha voluto richiamare alla memoria il pellegrinaggio di conversione di Angela nel 1291 alla Tomba di San Francesco. La seconda sessione si è svolta al Convento di san Francesco. Dopo l’accoglienza e il discorso introduttivo di padre Domenico Alfonsi, presidente del Cenacolo della Beata Angela, davvero interessanti le relazioni degli studiosi che sono intervenuti al convegno. Pietro Stefani, cattolico, esperto di letteratura e religione ebraica ha evidenziato come nella religione ebraica non vi sia la presenza di mistiche femminili in quanto solo il maschio era in condizione di poter osservare tutte le leggi: “Tra i comandamenti – ha detto – c’ è lo studio e chi non può studiare, come appunto la donna, non può essere un mistico”. “La metafisica si dissolve nella mistica – ha sottolineato Claudio Leonardi, cattolico dell’Università di Firenze – Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio. Angela mostra come la Fede sia vivibile e come all’uomo sia possibile diventare Dio. Basta leggere una sola pagina per capire come Arnaldo non poteva aver scritto nulla, la mistica va oltre i confessori. Non c’ è fede cristiana autentica se non c’ è la mistica. L’amore nella mistica è compagno di dolore. L’uomo sente il vuoto, il nulla, il senso delle tenebre. Ma è nelle tenebre che si scorge chi è nelle tenebre”.

Paul Lachance, cattolico, teologo canadese ha tratteggiato il percorso mistico di Angela. “Dall’esperienza storica di santificazione – ha evidenziato Giuseppe Betori, sottosegretario della conferenza episcopale italiana – si puÈòtrarre una dottrina. Come la teologia che parte dall’esperienza, Angela fa esperienza dalla Scrittura”.Al termine della due giorni intensa dedicata ad Angela, padre Alfonsi ha condotto tutti i partecipanti al convegno davanti all’urna di Angela.

Il vescovo Arduino Bertoldo ha concluso l’incontro con una preghiera dopo la lettura di padre Alfonsi di un brano di Angela sull’Incarnazione.

AUTORE: Francesca Petruccioli