A Collevalenza di Todi si sono ritrovate in questo fine agosto 200 donne consacrate con il rito dell’Ordo virginum. Provenienti da tutta Italia per l’annuale incontro nazionale, si sono confrontate sul tema: ‘La vergine consacrata nella Città e nella Chiesa’. Perché nella città? ‘Perché, non vivendo in istittuti o comunità religiose – spiega Maddalena Mazzeschi, che con Simonetta Cesarini è la prima consacrata a Perugia e in Umbria -, vivono senza essere riconoscibili da abiti o segni specifici, nella stessa condizione di tutti. Tra loro ci sono avvocatesse, ingegneri, molte insegnanti, medici e persino donne impegnate in professioni decisamente ‘secolari’ come sindacaliste o pi-erre’. È stato invitato a offrire spunti per il confronto e l’approfondimento sul ruolo della vergine consacrata nella città Luca Diotallevi, professore associato di Sociologia all’Università di Roma Tre, che non conoscendo questa realtà ne è rimasto positivamente colpito. ‘La lettura dei testi liturgici relativi del rito di consacrazione mi ha profondamente interrogato – dice -. L’espressione del radicamento nel battesimo della ‘tensione escatologica’, dunque in qualcosa di comune a tutti i credenti ed anche a me, e la centralità riconosciuta alla Chiesa locale, mi hanno fatto sentire allo stesso tempo confortato ed interrogato da questa esperienza’. ‘La coscienza e la testimonianza della tensione escatologica, correttamente intesa – ha aggiunto Diotallevi – costituiscono una grande risorsa per la società e le Chiesa italiane ed europee impegnate e forse eccessivamente impaurite dalla ‘crisi dello Stato’. La speranza cristiana ha infatti un impatto politico che dispone a comprendere meglio le grandi opportunità dischiuse dalla ‘società aperta’, dalla società non più rinchiusa nello Stato’. Ma le consacrate dell’Ordo virginum sono chiamate ad una presenza attiva e propositiva anche nell’ambito della Chiesa. Per approfondire questo aspetto fondamentale della loro vocazione è stata utilissima la relazione tenuta dal card. Ennio Antonelli, vescovo di Firenze, il quale ha proposto una descrizione della personalità’i Gesù che l’Ordo virginum è chiamato a prendere ad esempio per contestualizzarlo nella propria’sperienza di vita.’br’Chiamate a contemplare il volto del Cristo risorto,’e consacrate dell’Ordo virginum devono innamorarsene, per esserne autorevoli testimoni’ ha ribadito il Cardinale, e nell’esposizione ha guidato le presenti alla scoperta del volto di Gesù conducendole nella descrizione teologica e artistica di un’opera pittorica straordinaria: L’adorazione dell’Agnello mistico di Jan van Eyck. La tavola rotonda conclusiva ha visto il contributo di tre consacrate che hanno dato la loro testimonianza per quanto riguarda l’impegno professionale e pastorale alla luce dello stile di consacrazione tipico dell’Ordo virginum. Ad esse si è aggiunto il prezioso apporto di due vescovi: Mons. Luigi Conti, arcivescovo di Fermo, e mons. Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, i quali conoscono e seguono da anni con grande attenzione e vicinanza questo stile di consacrazione. Entrambi considerano la realtà dell’Ordo virginum una preziosa ricchezza per la Chiesa che, grazie anche a queste consacrate,’uò essere meglio vicina a tutto il popolo di Dio, soprattutto quello che a questa Chiesa non è interessato.
Le spose nascoste dell’Agnello mistico
Si è tenuto a Collevalenza l'annuale incontro nazionale dell'Ordo virginum. Religiose che fanno i voti ma rimangono 'nel mondo', senza 'abito', vivendo del proprio mestiere
AUTORE:
M. M. - M. R. V.