Con l’incontro dedicato allo “impresa e territorio”, tenutosi sabato 20 marzo presso il salone gotico del Museo capitolare di Città di Castello, è terminato il quarto ciclo di lezioni e seminari della scuola di formazione politica e sociale Agorà che quest’anno si è occupata, attraverso un percorso articolato e consequenziale, del tema “Persona, sviluppo e territorio”.
Dopo la lezione inaugurale tenuta dal prof. Antonio Pieretti sul concetto di “persona”, Sergio Rondinara ha spiegato quanto la crisi antropologica sia legata alla crisi ambientale, mentre nell’incontro successivo Maria Teresa Gattullo ha esaminato attentamente i processi di sviluppo economico-sociale in funzione delle specificità territoriali. Sabato scorso, infine, si è svolto l’ultimo appuntamento: una interessante tavola rotonda dal titolo “Impresa e territorio” che ha posto al centro della discussione il tema dello sviluppo sostenibile e che ha riunito tre ospiti provenienti da diverse esperienze. All’incontro, moderato da Alessandro Petrani e organizzato con Pierluigi Bruschi e Camillo Bacchi, hanno partecipato Gianni Berna (presidente Italpaca-Meridiana srl), Sergio Cimino (presidente Rce Consulting srl) e Karl Ludwig Schibel (coordinatore Fiera Utopie concrete). A latere un interessante intervento di Carlos Anaya, già direttore di Confindustria Mexico, che ha cercato di spiegare le dinamiche di sviluppo dell’America meridionale, ad oggi fortemente condizionate da una forte pressione fiscale.
L’auspicio, ha concluso Carlos Anaya, è quello di instaurare una più salda cooperazione tra Stato e imprese, e tra le imprese stesse, ponendo al centro dell’attenzione la ricerca di un benessere più diffuso nella popolazione. Successivamente i relatori hanno illustrato, in modo più specifico per la realtà locale e dall’alto delle loro esperienze su casi pratici, il concetto di sostenibilità. Gianni Berna, che da otto anni amministra un’azienda di allevamento di alpaca e capre d’angora per la produzione di fibre pregiate nella valle del Niccone, ha raccontato la sua esperienza saldando strettamente sostenibilità economica e sostenibilità ambientale. Dice Berna che “l’allevamento degli alpaca è altamente ecologico, perché le zampe di questi animali sono dotate di un cuscinetto naturale che non danneggia il pascolo e la loro presenza sul territorio contribuisce a rendere puliti pascoli e sottoboschi evitando pericoli d’incendi; inoltre tutti i cicli produttivi della lana sono cicli puliti”.
A seguire, Karl Ludwig Schibel, parlando di sostenibilità ambientale, ha precisato che è compito di imprese e Amministrazioni impegnarsi attivamente, e non solo a parole, per la riduzione delle emissioni nocive e degli elevati consumi di carbonio. A concludere la tavola rotonda è stato Sergio Cimino che si è concentrato sul concetto di family business. Cimino ha fatto intendere che la specificità dell’impresa familiare che nasce, cresce e si sviluppa sul territorio è fondamentale per il raggiungimento di obiettivi di conservazione ambientale. L’azienda familiare, ha detto Cimino, “deve trovare la sua forza riferendosi al territorio, puntando alla produzione di qualità basata sulle specificità locali, favorendo in questo modo dinamiche virtuose e strategie d’impresa che allontanino dall’attuale crisi economica”. Ricordiamo, come ultimo appuntamento di Agorà, il ritiro spirituale che avrà luogo sabato 27 marzo alle ore 16, presso villa Muzi. Il vescovo mons. Domenico Cancian proporrà una riflessione sull’impegno in politica e nel sociale, alla luce del Mistero pasquale.