Le Diocesi di Gubbio e Città di Castello per le comunità colpite dal maltempo

La Caritas italiana e quella diocesana di Gubbio sono pronte a intervenire in aiuto delle comunità locali colpite dalla straordinaria ondata di maltempo e di pioggia che si è scatenata nella serata del 15 settembre.

Il direttore nazionale della Caritas, don Marco Pagniello, è in contatto con il vescovo Luciano Paolucci Bedini e con il direttore diocesano dell’organismo pastorale della Chiesa italiana, Luca Uccellani. E a loro ha manifestato la disponibilità a sostenere situazioni di bisogno familiari e comunitarie.

Stamattina, il vescovo Luciano, insieme ad alcuni sacerdoti, ai responsabili di economato, edilizia di culto e Caritas diocesana, ha raggiunto la cittadina di Cantiano per verificare di persone le necessità e i bisogni in questa fase di emergenza causata dal maltempo, come anche nelle prossime settimane. Già da ieri, la curia eugubina ha inviato nel borgo marchigiano una squadra della cooperativa sociale Corinzi 13, insieme a restauratori della Ikuvium RC e all’architetto Francesco Raschi. Un intervento immediato per aiutare il parroco don Marco Cardoni nelle prime opere di sgombero e rimozione di fango e detriti che hanno invaso le chiese cantianesi.

I danni causati dal maltempo

“Nei locali parrocchiali -spiega l’architetto Raschi- il fango ha invaso il piano terra e il seminterrato. Abbiamo dovuto smontare una parte del ponteggio sulla facciata in quanto era ormai pericolante. Già da ieri mattina ci sono quattro operai dell’impresa appaltatrice dei lavori che sta cercando di ripulire il tutto e nel giro di qualche giorno ci riusciremo. L’obiettivo è quello di provare a ripartire con la sistemazione dell’interno dei locali già la prossima settimana. Per le chiese è molto più complicata: hanno subito danni gravissimi e tutti gli arredi interni posti fino a un metro e mezzo dal pavimento sono compromessi per la maggior parte. Resta da valutare nei prossimi giorni la parte impiantistica e strutturale, ricoperte dal fango”.

Oggi è entrato in azione anche un gruppo di volontari della diocesi per mettere in sicurezza e trasferire tutti i documenti e gli archivi parrocchiali, minacciati dall’alluvione. Tante anche le persone che da Gubbio e dintorni si sono mobilitate per aiutare a liberare strade ed edifici da acqua e fango.

La Caritas diocesana ha anche rilanciato la raccolta fondi subito attivata dalla parrocchia di San Giovanni Battista di Cantiano, dove i danni appaiono già ingenti. Si possono donare aiuti attraverso il conto corrente con Iban IT35C0538768240000042012035, intestato alla stessa Parrocchia di San Giovanni Battista presso BPER Banca Cantiano, con causale “Emergenza alluvione 2022”. Stessa causale anche per i fondi che sta raccogliendo la Caritas attraverso il conto corrente presso Mps, intestato a Diocesi di Gubbio Caritas, con Iban IT21R0103038480000063165776.

Gli aiuti che arriveranno attraverso questo secondo canale saranno destinati soprattutto a particolari situazioni di bisogno causate dagli eventi meteo. Una raccolta fondi ma anche un appello a intervenire con pala e stivali è stato lanciato nelle prime ore anche dal parroco di Scheggia e Pascelupo, don Matteo Monfrinotti.

Quella di Cantiano è la zona della diocesi eugubina più colpita dal maltempo di questi giorni, ma ci sono anche altre zone sulle quali è in corso un monitoraggio della situazione per evidenziare situazioni di necessità: tra queste, in particolare, proprio il paese di Scheggia e alcune aree del buranese.

Dopo Cantiano previsto un sopraluogo a Pietralunga

Dopo aver visitato stamattina la comunità e le parrocchie di Cantiano (porzione marchigiana della diocesi di Gubbio), il vescovo Luciano Paolucci Bedini ha programmato un sopralluogo a Pietralunga (in diocesi di Città di Castello) per domattina alle ore 9.30, con il parroco don Francesco Cosa e il sindaco Mirko Ceci.

Anche in questo caso, l’incontro servirà a individuare le necessità delle comunità nell’immediata emergenza e nelle settimane prossime, in modo da poter disporre e organizzare gli aiuti da parte di Caritas e di altri organismi diocesani.