Le “Apette” dell’Alveare di Santa Rita a lezione di web sicuro

L'iniziativa rientra nella campagna nazionale promossa dal Moige (Movimento italiano genitori) e Polizia postale “Per un web sicuro"

web-sicuro“Per un web sicuro” è il tema della campagna nazionale, giunta alla 4a edizione, che si propone di informare le famiglie sull’uso responsabile della rete. Venerdì 15 maggio, presso l’Auditorium Santa Chiara di Cascia (Perugia), in via Santa Chiara, le “Apette” dell’Alveare di Santa Rita – ovvero le ragazze provenienti da famiglie in disagio, ospiti della casa d’accoglienza del Monastero Santa Rita da Cascia – insieme agli studenti dell’ Istituto omnicomprensivo statale “Beato Simone Fidati” di Cascia incontreranno, dalle 10 alle 13, un team di esperti, che li guiderà nella conoscenza dei pericoli del web e fornirà loro utili consigli per navigare in sicurezza.

La quarta edizione dell’iniziativa, promossa da Moige e Polizia Postale e della Comunicazioni in collaborazione con Trend Micro, Google, Hp, Vodafone e Cisco, si arricchisce così della prestigiosa partecipazione della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, da sempre impegnata nell’accoglienza di giovani bisognosi d’aiuto.

L’iniziativa “Per un web sicuro” coinvolge 70 scuole medie in 15 regioni d’Italia. In Umbria c’è anche la scuola media statale “Leonardo da Vinci e O. Nucola” di Terni. In tutto il territorio nazionale sono coinvolti circa 23.000 studenti e 50.000 tra docenti, genitori e nonni, a cui si aggiungono le oltre 30.000 famiglie che parteciperanno attraverso i coordinamenti territoriali del Moige. Durante la formazione, ciascun docente ha preso confidenza con le nozioni sull’uso consapevole del web e il kit multimediale di supporto. Successivamente, nel corso degli open day con ragazzi e adulti i professori saranno affiancati da un esperto della Polizia di Stato, o da ambassador Cisco e Hp, e distribuiranno i materiali informativi con pratici consigli per navigare in sicurezza. Agli studenti è inoltre riservato un concorso a premi in cui saranno chiamati a rappresentare, con una foto, un disegno o un video, il tema della sicurezza online. I 5 istituti vincitori si aggiudicheranno materiali informatici utili alla didattica.

 

I DATI

Stando ai dati forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel 2014 i reati di cyberbullismo che hanno come vittime i minori sono 345. I più colpiti sono i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni con 238 casi. Gli illeciti più diffusi sono il furto di identità sui Social Network che comprende 1/3 delle vittime totali (114 casi), seguiti dalla diffamazione online (82) e dalle ingiurie via e-mail (41).

L’indagine “La dieta mediatica dei nostri figli” evidenzia un uso costante, ma non sempre consapevole, della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per più di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un’abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (39%). 6 intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli.

Le motivazioni che spingono i giovani a connettersi sono tutt’altro che didattiche: si connette per studiare solo 1 ragazzo su 7, a fronte del 24% dei giovani internauti che chatta, del 22% che scarica e ascolta musica, del 18% che gioca o guarda immagini. La “socializzazione” resta, dunque, il motore principale che spinge all’uso del web, come dimostra la percentuale significativa (30%) di coloro che affermano di intraprendere “sempre” o “spesso” nuove amicizie in rete.

A questa situazione, contribuisce il controllo piuttosto blando da parte dei genitori. 4 su 10 non danno alcun limite di tempo alla connessione dei figli mentre nel 23% dei casi, lo fanno “raramente”. Altrettanto significativa è la percentuale dei genitori che hanno scarsa cognizione delle attività online del figlio: 1 su 4 infatti conosce “poco” o “per niente” che cosa facciano i figli connessi.

Un altro fattore di rischio piuttosto diffuso tra i giovani che si connettono a Internet riguarda l’uso di identità fittizie. 1 ragazzo su 3 afferma di non utilizzare mai la propria identità in rete o di farlo raramente; un dato in linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia con perfetti sconosciuti.

Ancor più preoccupante è quel 19% che confessa di aver incontrato nella vita offline le persone conosciute sul web e quel 13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del sexting (dall’inglese “sex” – sesso – e “texting” – invio di messaggi virtuali) dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in chat. 1 studente su 4 dichiara di aver ricevuto contenuti a sfondo sessuale (tendenza più che raddoppiata rispetto al 2011). 6 ragazzi su 10 sottostimano la reale gravità della situazione affermando senza problemi di essersi divertiti nel ricevere o inviare foto o video “hot”. 6 adolescenti su 10, appartenenti alla classe d’età 14-20, almeno una volta hanno utilizzato foto o video per prendere in giro qualcuno (1 su 5 dichiara di farlo spesso).