Il lavoro è anche sfida di legalità. Soprattutto in alcuni contesti – e non solo quelli ai quali farebbero pensare antichi luoghi comuni – il lavoro rappresenta un antidoto alle mafie, lo strumento di contrasto più efficace all’economia illegale, la risposta per uno sviluppo possibile “autoprodotto” e per tale ragione sostenibile nel tempo.
L’Istat ha presentato pochi giorni fa i dati dell’economia illegale, quella costituita essenzialmente dal fenomeno della prostituzione, del contrabbando e soprattutto del traffico di droga. ”Nel 2015, le attività illegali considerate nel sistema dei conti nazionali – informa l’Istat – hanno generato un valore aggiunto pari a 15,8 miliardi di euro ovvero 0,2 miliardi in più rispetto all’anno precedente”. Il “lavoro illegale” è uno dei temi dei quali si discuterà a Cagliari, la tappa nazionale del cammino della 48a Settimana sociale dei cattolici, che avrà anche un seguito, dopo la quattro-giorni dal 26 al 29 ottobre.
Leggi l’articolo completo sull’edizione digitale de “La Voce”