Lavoratori immigrati, da noi c’è posto per 500

Pubblicate le quote di extracomunitari che potranno essere assunti in Italia. I dati relativi alla nostra Regione

Il 7 marzo scorso, sulla Gazzetta ufficiale n. 55, è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari per il 2006. Dal 14 marzo prossimo, a partire dalle ore 14 e 30, i datori di lavoro potranno spedire la richiesta di nulla osta per gli extracomunitari da assumere; tale richiesta (si tratta dell’apposito kit compilato) va consegnata a quegli uffici postali che li accettano. Il nuovo decreto all’articolo 1 stabilisce ‘una quota massima di 170 mila cittadini stranieri non comunitari e residenti all’estero da ammettere in Italia’, con ingressi di lavoro subordinato stagionale, non stagionale (questo settore comprende, fra l’altro, il lavoro domestico, l’assistenza alla persona e il settore edile) e per lavoro autonomo. I lavoratori extracomunitari stagionali destinati all’Umbria, che potranno avere contratti di tipo subordinato, saranno 500 e dovranno provenire solo dai seguenti Paesi: Serbia-Montenegro, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Bulgaria, Romania, Tunisia, Albania, Marocco, Moldavia ed Egitto; potranno essere richiesti anche quei cittadini extracomunitari, già titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale negli anni 2003-2004-2005, pur appartenenti ad altre nazionalità. C’è poi la quota per i lavoratori extracomunitari con contratti non stagionali e appartenenti a nazionalità predeterminate: 845 persone, di cui: 150 albanesi, 90 tunisini, 140 marocchini, 80 egiziani, 50 nigeriani, 100 moldavi, 70 srilankesi, 60 bangladeshi, 75 filippini, 20 pachistani, 10 ghanesi. È prevista anche una piccola quota di 8 lavoratori subordinati non stagionali riservata a dirigenti e personale altamente qualificato. Infine, le ripartizioni per l’Umbria delle quote di lavoratori subordinati non stagionali, appartenenti ad altre nazionalità non predeterminate – rispetto alle varie aree di impiego – sono le seguenti: lavoro domestico e assistenza alla persona (700), edilizia (230), altri settori produttivi (250), conversioni permessi di soggiorno di studio in permessi di lavoro (40), conversione dei tirocini in lavoro (50), per un totale di 1.270 persone. Nel caso di lavoratori domestici addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, le norme sulla verifica della ‘capacità economica’ del datore di lavoro non si applicano se chi intende assumere uno straniero è affetto da patologie o handicap, che ne limitano l’autosufficienza. La retribuzione minima da assicurare ai lavoratori che offrono prestazioni di lavoro domestico e/o assistenza alla persona non deve essere comunque inferiore all’importo minimo previsto per l’assegno sociale che, per l’anno 2006, è pari a 381 euro e 72 centesimi.

AUTORE: Nerica Eminovic