“L’amore, se non viene svilito, crea una nuova società”

San Valentino: solenne richiamo del Vescovo contro l'individualismo

“San Valentino è l’utopia di Terni, l’utopia di un amore che vince gli egoismi e le grettezze di cui tutti siamo schiavi “. Queste parole riassumono il senso del messaggio che il Vescovo Mons. Paglia ha lanciato a tutta la città nell’omelia di san Valentino, nel corso del solenne pontificale, sul sagrato della basilica dedicata al Santo protettore gremito di fedeli, alla presenza del presidente della giunta regionale Maria Rita Lorenzetti, del presidente del consiglio regionale Carlo Liviantoni e delle massime autorità civili della provincia e del comune, nonché dei Gonfaloni della Regione, della Provincia e del Comune. “Terni città dell’amore senza confini, città dell’amore universale”. E “l’amore – ha ricordato il Vescovo con le parole di Giovanni Paolo II- vince, abbatte le frontiere, spezza le barrire tra gli esseri umani. L’amore crea una nuova società”. Importante però è non svilire l’amore in “un sentimentalismo sdolcinato, o in una grigia e scialba melassa, che lascia tutto uguale a prima”. Così però accade e anche a Terni. “Accade – così ha detto il Vescovo – quando in questa nostra città vedo crescere con facilità incredibile gli scioglimenti dei vincoli familiari; quando vedo affacciarsi indisturbata la droga tra i giovani; quando vedo crescere senza freno il numero degli aborti; quando vedo affievolirsi il senso della solidarietà, particolarmente verso i più deboli, verso gli stranieri,; quando vedo affermarsi una cultura individualista che privilegia solo la propria soddisfazione personale.” Ed il messaggio del Vescovo alla città è ormai costante: è l’invito ad uscire appunto dall’ individualismo perché l’amore è essenzialmente uscire da un ripiegamento su se stessi: “Nessuno- ammonisce il Vangelo- ha un amore più grande di questo : dare la vita per i propri amici”. Come Terni vivrà l’utopia dell’amore? Il vescovo ha ricordato la casa S. Firmina che accoglie le moderne schiave della tratta del sesso, e la prossima apertura della mensa dedicata a S. Valentino per dare un pasto a tutti i bisognosi. E il raccoglierssi di tutte le componenti della città davanti a San Valentino oltre a dire che ci sono radici comuni che alimentano la vita comunitaria vuol dire anche che queste radici devono irrorare tutte le manifestazioni della vita anche di quella publica. Solo così Terni può essere simbolo di città dell’amore. Alla fine della solenne liturgia il Sindaco Paolo Raffaeli ha preso la parola per dire la sua consonanza con il Vescovo nel fare di Terni un emblema dell’utopia dell’amore. Anche per il Sindaco l’utopia dell’amore deve essere la costante che guida il lavoro di coloro che hanno la responsabilità della cosa pubblica.

AUTORE: Gianni Colasanti