La festa di san Benedetto, quella liturgica che si celebra l’11 luglio (in sostituzione della data più lungamente rispettata del 21 marzo) in tutte le chiese del mondo e in modo particolare nelle chiese europee data la sua qualità di protettore dell’Europa quest’anno acquista una solennità ancora maggiore. Il motivo può essere solo occasionale, data la scelta del nome di Benedetto da parte del nuovo papa Ratzinger, che ha riportato tutti istintivamente a ripensare alla figura del santo fondatore del monachesimo occidentale ed a riscoprirne una insospettata attualità. Un altro motivo può essere la felice scelta della Russia come terra di partenza della fiaccola benedettina. La Federazione russa rappresenta dal punto di vista religioso e politico un paese di grande rilievo e importanza anche per le sorti della pace e dello sviluppo del mondo. La Chiesa ortodossa russa inoltre è la più numerosa comunità di fedeli ortodossi e sul piano del dialogo intercristiano è decisiva e inevitabile interlocutrice. Per queste ragioni un politico accorto e sensibile non poteva ignorare quanto sta avvenendo in Umbria ed è per questo che riportando il saluto della presidente Maria Rita Lorenzetti constatiamo la presa di coscienza della massima autorità della regione che l’Umbria, volenti o nolenti, è sulle prime pagine internazionali di informazione per aver dato vita ad un uomo e ad un’esperienza che ha costituito ‘una delle più ampie mediazioni tra fede, cultura e vita dell’uomo che mai sia partita dalla nostra terra’. Il riconoscimento della Presidente è certamente un atto politico di grande rilievo perché mostra ancora una volta che ‘laicità’ non vuol dire misconoscenza o neutralità, ma rispetto e collaborazione tra tutte le realtà istituzionali e private che cooperano allo sviluppo umano culturale e sociale della popolazione. (Il direttore) ‘Insigne figlio dell’Umbria’Lettera della Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti all’Arcivescovo di Spoleto – Norcia in occasione della ‘Fiaccola benedettina per la pace’La Regione Umbria esprime piena adesione e dà il suo ideale supporto alla ‘Fiaccola benedettina per la pace’, che giunge quest’anno alla sua trentesima edizione portando il messaggio di san Benedetto da Norcia nella Federazione russa. Con gesto di doverosa attenzione verso la Santa Ortodossia si affida alla Delegazione benedettina di esprimere il sentire del nostro popolo presso i luoghi insigni dove il monachesimo orientale è fiorito per secoli, con cammini analoghi a quelli benedettini e parimenti meritori per la proposta di valori e la promozione dell’antropologia fondata sulla fede cristiana.Il Comune di Norcia e l’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia, facendosi interpreti della cultura e del patrimonio spirituale della Regione, portano in Europa, e nei paesi del mondo dove fu significativa la mediazione culturale del monachesimo, i valori che sono espressi da San Benedetto, celebrato come capostipite di una delle più ampie mediazioni tra fede, cultura e vita dell’uomo, che mai sia partita dalla nostra terra. San Benedetto, è insigne figlio dell’Umbria, non solo perché nacque nella nostra Regione, ma perché del nostro popolo e della sua cultura fu la più alta espressione nel Primo Millennio dell’era cristiana. Nella cultura della pace, che appartiene sommamente al popolo umbro, si esprime l’opera di quanti a San Benedetto da Norcia si ispirano, riproponendone gli ideali di vita che sostanziano la pace come armonia con se stessi, con gli altri, con la natura, col lavoro e con Dio. La Regione si fa pienamente solidale con l’iniziativa di fare presente anche nella grande cultura russa l’ideale umbro della ricerca della giustizia e della pacifica convivenza tra i popoli attraverso la via benedettina della sapienza, del dialogo e della pari dignità di tutte le persone che appartengono alla comunità umana, qualunque sia la loro origine. L’immagine del monastero, come cellula vitale in cui si elabora e si riproduce un modello di vita societaria radicato sulla uguaglianza e sul rispetto dell’uomo a qualunque razza o popolo appartenga, sull’accoglienza e valorizzazione delle diversità, sulla tolleranza e sulla armonica convivenza tra le persone, esprime il sentire degli umbri anche nel contemporaneo difficile momento della storia. L’iniziativa della ‘Fiaccola Benedettina per la Pace’ riafferma che san Benedetto da Norcia, figlio illustre dell’Umbria, fu tra i primi efficaci adunatori dei popoli d’Europa. La Regula Monachorum di Benedetto da Norcia resta un monumento di civiltà che esprime la tradizione più antica dell’Umbria romana, ma anche, attraverso la capillare rete di istituzioni monastiche benedettine presenti in tutto il territorio umbro, ha determinato la crescita mirabile di questa regione che, ben oltre la valenza numerica dei suoi abitanti, porta nel concerto dei popoli d’Europa grandi eccellenze culturali e vitali e si candida come avanguardia del futuro. Alla delegazione benedettina della Fiaccola della pace la Regione affida di portare un rispettoso saluto a Sua Santità Alessio II, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, associandosi al gesto di rispetto e considerazione che verrà compiuto verso la comunità monastica, gemella di quella benedettina, presso il monastero di San Sergio di Radonetz. La Regione Umbria chiede alla delegazione benedettina di portare il proprio omaggio a Sua Santità Papa Benedetto XVI, che del Patriarca nursino ha voluto prendere il nome, e di farsi interprete dell’attesa che tutto il popolo umbro sente per la prossima annunziata visita del Romano Pontefice nella nostra terra che a san Benedetto dette i natali.
Laicità, ovvero rispetto e collaborazione
AUTORE:
Maria Rita Lorenzetti