Mons. Gualtiero Sigismondi, consacrato vescovo di Foligno, domenica prossima entrerà nella sua diocesi. Ha vissuto settimane di tensione emotiva temperata dal lavoro quotidiano che ha continuato a portare avanti con la solita diligenza in quanto vicario generale di Perugia. Ha vissuto anche momenti di intensa gioia, perché nell’occasione delle celebrazioni, non solo quella dell’ordinazione episcopale, ma anche in quelle proprie della Chiesa perugina, c’è stato sempre uno spazio a lui riservato con la sequenza di discorsi e applausi. L’ultimo di questi contatti con la comunità ecclesiale perugina è stata la festa della diocesi, conclusa con la lunga processione dalla cattedrale di San Lorenzo fino alla restaurata chiesa di San Costanzo fuori della porta romana della città. In questa occasione ha avuto l’ultima parola e l’ultimo saluto ufficiale dicendo all’aperto, nell’areola di San Costanzo, che lasciava questa Chiesa in cui ha vissuto in tutti questi anni e che ora più che mai gli si è mostrata in tutta la sua bellezza, essendosi illuminata ai suoi occhi ‘come una vetrata attraversata da un raggio di sole’. Di questa Chiesa non si dimenticherà – ha detto – ma la porterà sempre nel cuore. I prolungati applausi della folla infreddolita e stanca sono stati il sincero saluto a don Gualtiero, sempre sotto lo sguardo sorridente e paterno dell’arcivescovo Chiaretti, a cui mons. Sigismondi non ha lesinato ringraziamenti ed elogi. A questo saluto ufficiale se n’è aggiunto un altro privato e informale, ma non meno simpatico e caloroso, che è avvenuto a casa del Sacro Cuore nel corso di una cena cui erano invitati i collaboratori della Curia, del Sinodo, il coro giovanile e gli amici del gruppo fuori schema, detto con forte autoironia ‘degli sciagurati’, che ai non addetti ai lavori è suonato alquanto criptico. Vi sono state canzoni costruite per l’occasione, scherzi, regali da burla e anche doni seri, tra i quali quello del Capitolo della cattedrale consegnato dal priore don Fausto Sciurpa: una foto riproduzione del reliquiario del Santo Anello, con una intenzione appena pronunziata ‘che rappresenti un simbolico legame di don Gualtiero con la cattedrale di San Lorenzo e la Madonna delle Grazie, e l’augurio che tale legame continui nel tempo’. Se non fosse più che saldo nella coscienza della promessa fatta nella consacrazione episcopale di accettare la missione pastorale a Foligno, il giovane vescovo potrebbe nutrire un po’ di nostalgia per quello che lascia. Lui stesso al termine della festa ha detto di avere un grande desiderio di entrare nella ferialità e mettersi al servizio della comunità che gli è stata affidata. Ha fatto anche capire di essere ben consapevole, come gli ha confermato un anziano vescovo, a lui il più giovane di tutti, che spesso un pastore ‘oltre ad avere pecore da guidare ha anche gatte da pelare’, come di usa dire. D’altra parte la ferialità significa anche questo: prendere sul serio e con concretezza le vicende della vita ecclesiale di tutti i giorni e sotto tutti gli aspetti. Anche noi de La Voce salutiamo don Gualtiero e lo ringraziamo per la stima che ci ha riservato e al collaborazione che ci ha dato. Più che un saluto il nostro è un augurio di buon lavoro pastorale e di buona conversazione ancora tra noi attraversi le pagine de La Voce, che non mancherà di leggere insieme alla sua ultracentenaria Gazzetta. Auguri! Il saluto dopo 16 anni alla sua diocesi: ‘Grazie, vi porterò sempre nel cuore’ Oltre duemila fedeli hanno affollato domenica scorsa la cattedrale di San Feliciano, per il saluto a mons. Arduino Bertoldo, che dopo 16 anni di episcopato lascia Foligno. Commozione e applausi per il vescovo dei giovani e del terremoto che ai folignati ha detto: ‘Grazie, vi porterò sempre nel cuore’.Aveva gli occhi lucidi mons. Arduino Bertoldo entrando in cattedrale, per la cerimonia di saluto alla diocesi. Per sua stessa ammissione, aveva le gambe che gli tremavano e il cuore che gli batteva forte, mentre camminava lungo la navata centrale della chiesa dove più di duemila fedeli lo aspettavano commossi, per ringraziare e salutare il vescovo che ha dato speranza e consolazione alla città del terremoto. Accanto a lui tutti i sacerdoti della diocesi, che ha voluto ringraziare uno ad uno per l’affetto e la collaborazione dimostrata. Per tutti ha parlato mons. Mario Sensi, canonico della Cattedrale, che durante l’omelia ha ricordato l’importate opera svolta da mons. Bertoldo nei 16 anni di servizio, ringraziandolo per essere stato un vero e giusto pastore per la Chiesa di Foligno. Il vescovo vicino alle famiglie, ai poveri, ai giovani. Il vescovo degli oratori e delle opere d’arte. Il vescovo del terremoto, della ricostruzione e della speranza. Il ringraziamento più sentito è stato quello dei giovani. A nome di tutti hanno parlato due scout che, durante l’offertorio hanno donato al vescovo il libro del sinodo, un cd, un quadro con il figliol prodigo e un’offerta per i poveri. Doni che sintetizzano l’opera pastorale svolta da mons. Bertoldo, fatta di ascolto, di attenzione ai giovani, di accoglienza e di carità silenziosa. Poi l’abbraccio dei ragazzi del sinodo, fortemente voluto dal vescovo Arduino per valorizzare i giovani come risorsa per la società. C’è stato l’abbraccio della città, con le massime istituzioni civili e militari presenti alla cerimonia, i sindaci delle tre città della diocesi, la presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, i vertici militari e delle Forze dell’ordine ed ancora il saluto della Quintana al vescovo quintanaro, a cui il rione Giotti ha consegnato le chiavi del rione vicino di casa della Curia. Tutto si è svolto in un clima di commozione generale, a cui ha contribuito l’eccellente commento musicale della Schola Cantorum diretta dal maestro Antonio Barbi, con il maestro Ottorino Baldassarri all’organo. Al termine della solenne cerimonia soltanto poche e affettuose parole di saluto da parte di mons. Bertoldo, che ha raccomandato attenzione alla famiglia e alle giovani generazioni. E poi a tutti i folignati un grazie di cuore. ‘Devo ringraziare per primi i sacerdoti – ha detto mons. Arduino Bertoldo intervenendo a conclusione del rito – il vescovo da solo non combina mai nulla di buono. E poi le autorità per questa ulteriore dimostrazione di affetto. E apprezzo molto il vostro grazie – ha aggiunto il presule rivolgendosi ai folignati – detto con sincerità e semplicità’. Un lungo applauso ha sottolineato la conclusione delle sue parole. Il rito in Duomo, alle 18 in punto, si era aperto con l’ingresso del Gonfalone della Giostra della Quintana, seguito dal presidente Domenico Metelli, dal vice presidente Marco Mariani, dai magistrati e dai priori con i dieci alfieri; quindi i Gonfaloni di Valtopina e Spello ed infine il Gonfalone della città di Foligno, con il sindaco Manlio Marini ed il vice sindaco Nando Mismetti, oltre alla Giunta comunale al gran completo. Al suono della campana, in cattedrale ha fatto poi il suo ingresso la lunghissima processione con il presbiterio e i religiosi della diocesi, l’arcivesco di Siena Antonio Buoncristiani, il vescovo emerito Giovanni Benedetti ed il vescovo di Civita Castellana Divo Zaiti, che hanno concelebrato il rito insieme a mons. Bertoldo. È toccato a mons. Mario Sensi dell’Università Lateranense di Roma (il vicario generale mons.Giuseppe Bertini lo aveva fatto in occasione del cinquantesimo di sacerdozio) tracciare nel corso dell’omelia le peculiarità della guida pastorale del Vescovo in questi lunghi anni: dalle occasioni di festa e giubilo della diocesi, ai difficili momenti del terremoto e della ricostruzione. L’ingresso in diocesiMons. Gualtiero Sigismondi farà ingresso in diocesi domenica 5 ottobre. ore 15.30: Mons. Sigismondi sosta nella prima parrocchia del territorio diocesano (Santa Lucia di Capitan Loreto di Spello); ore 16.15: Visita alla casa di riposo Opera Pia Bartolomei – Castori e benedizione ai ricoverati e agli assistenti, sostando in preghiera con loro insieme alle suore di Sant’Anna; ore 16.45: arrivo al santuario della Madonna del Pianto dove viene accolto dai giovani e giovanissimi della diocesi che vi saranno convenuti per un momento di festa, a partire dalle 15.30; ore 17.15: in piazza della Repubblica il Sindaco Manlio Marini a nome di tutta l’amministrazione comunale porge il saluto di benvenutoore 17.40: sul sagrato della cattedrale di San Feliciano è accolto dall’Amministratore apostolico Mons. Arduino Bertoldo e dal Capitolo della Cattedrale. Dopo la lettura della Lettera Apostolica mons. Bertoldo annuncerà all’assemblea l’insediamento del nuovo vescovo. Seguirà la la consegna del Bastone Pastorale, la presa di possesso della cattedra, la promessa di obbedienza dei sacerdoti e dei religiosi della diocesi; ore 18.00 Solenne concelbrazione eucaristica.