I Passionisti, ufficialmente denominati “Congregazione della Passione di Gesù Cristo”, sono stati fondati nel 1720 da san Paolo della Croce e approvati dalla Chiesa nel 1741. Dal secolo XIX sono attivi in terra umbra con una duplice presenza: la prima nel santuario della Madonna della Stella nei pressi di Montefalco, la seconda a Montescosso, nell’area di Ponte Felcino (Pg).
Nel santuario della Madonna della Stella i Passionisti arrivarono nel 1884, chiamati dall’arcivescovo di Spoleto mons. Mariano Pagliari per la cura pastorale dei pellegrini. Appena arrivati, i religiosi si preoccuparono di scrivere e diffondere la storia della rivelazione della Madonna a Righetto Cionchi (1861-62) dando notizie attendibili e dettagliate di persone e di avvenimenti.
Si preoccuparono pure che si facesse un processo diocesano formale per arrivare alla dichiarazione giuridica della veridicità o meno della manifestazione della Vergine, in quanto viveva ancora il protagonista, Righetto. Il processo ebbe luogo dal 7 luglio al 28 novembre 1914. Furono ascoltati 16 testimoni tra cui Righetto e il beato Pietro Bonilli.
La sentenza fu: constare de apparitionis veritate B. Mariae Virginis titulo Auxilium Christianorum, vulgo “della Stella” (“riconoscere la attendibilità dell’apparizione della B. Vergine Maria sotto il titolo di Aiuto dei cristiani, popolarmente detta ‘della Stella’”). I Passionisti sono legati alla storia della “Madonna della Stella” e il suddetto santuario è legato alla storia dei Passionisti, in particolare a quelli della regione religiosa “della Pietà”.
È la regione che comprende Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise e una parte del Lazio, con oltre 100 religiosi. Il santuario è stato fra l’altro, per alcuni periodi, sede della Curia regionale della congregazione; e dal 1885, in modo quasi interrotto fino al 1969, casa di formazione, prima come noviziato e poi come studentato per gli studenti del liceo classico.
Dopo la partenza degli studenti, inviati a proseguire la loro formazione nelle Università pontificie, i locali del vecchio studentato sono diventati “oasi” di spiritualità per gruppi di pellegrini desiderosi di vivere momenti di ritiro ed incontri di preghiera. Il terremoto del 1997 ebbe però a interrompere questo servizio di accoglienza. Attualmente, dopo un lungo periodo di ristrutturazione, si sta ricominciando a ospitare persone e fedeli. E il santuario è diventato nuovamente luogo di spiritualità e oasi di ricarica spirituale per tanti gruppi e per numerose comunità cristiane dell’Umbria.
La comunità religiosa, composta da una decina di confratelli, si pone al servizio dei pellegrini e dei fedeli della regione, soprattutto attraverso la confessione e la direzione spirituale. Presta il suo servizio anche alla Chiesa locale secondo le necessità pastorali (catechesi per gruppi parrocchiali, animazione e corsi di preparazione al matrimonio, servizio alle famiglie, ecc.). Collabora con le iniziative caritative dell’istituto, della regione ecclesiastica e diocesana.
Sostiene, con una giornata apposita, l’associazione Milena onlus che promuove attività di cooperazione e progetti di sviluppo in Africa, specificatamente in Etiopia, dove svolge un importante ruolo sanitario e sociale con screening cardiologici e cura la formazione del personale sanitario e offre sostegno economico ai bambini orfani di Makallè.
La seconda comunità passionista in terra umbra si trova a Montescosso (Pg) dove i passionisti sono arrivati nel 1897 in un villa donata dal conte Ricci e adattata a convento. Nel corso della sua storia la comunità ivi residente ha cambiato fisionomia più volte, passando da comunità apostolica a formativa.
L’apostolato consisteva e consiste nel servizio alle parrocchie e nelle missioni popolari, mentre come comunità formativa è stato luogo di noviziato, di studenti liceali e infine studentato di Teologia. Oggi è una comunità che svolge il proprio servizio e collabora attivamente nella pastorale dell diocesi di Perugia.
Alla comunità è affidata in particolare la parrocchia di Bosco e altre parrocchie della zona. La comunità fa accoglienza a religiosi e sacerdoti per periodi di ritiri spirituali. Spesso inoltre accoglie studenti passionisti provenienti da tutto il mondo per apprendere la lingua italiana presso l’Università per Stranieri di Perugia.