Prendendo spunto dal convegno di filatelia in programma questo weekend a Ponte San Giovanni, vale la pena ricordare come gli aspetti più salienti della storia del nostro Paese siano stati celebrati con speciali emissioni di francobolli. E di questi aspetti, importante è quello che lega il francobollo alla religione cattolica e alla pietà cristiana.
Ciò fin da quando lo Stato Pontificio (nel suo assetto pre-Unità d’Italia) cominciò ad emettere “valori bollati” per affrancare la sua corrispondenza con gli altri Regni nei quali era allora ripartita l’Italia, così come quella riservata all’interno dei suoi stessi domini o legazioni.
Queste “carte” che nel 1868 cominceranno ad avere una prima dentellatura al margine, calcolate in “bajocchi” o in “centesimi di bajocco”, recavano la tiara e le chiavi pontificie stampate su un fondo che mutava di colore a seconda del valore facciale del francobollo.
I primi francobolli dello Stato Pontificio furono stampati dalla tipografia della “reverenda Camera apostolica” su tipi di Doublet e Decoppet in fogli di 100 esemplari. Le tirature si susseguirono dal 1852 al 1867, e di volta in volta si ebbero cambiamenti di gradazione nei colori e nella qualità della carta.
Con la breccia di Porta Pia e l’annessione di Roma al Regno d’Italia, il 20 settembre 1870, lo Stato Pontificio cessa di esistere e con lui anche i suoi francobolli.
I Patti lateranensi siglati nel 1929 tra Chiesa cattolica e Regno d’Italia posero fine alla cosiddetta “questione romana” che vedeva il Papa, “prigioniero in Vaticano”, voltare letteralmente le spalle a una nazione unita sotto la corona di un re, Vittorio Emanuele II, ipso facto scomunicato per aver usurpato il dominio temporale del Pontefice che durava da almeno 13 secoli. Dal 20 settembre 1870 fino all’11 febbraio 1929 l’Osservatore Romano pubblicherà ininterrottamente una formale “Nota di protesta” per l’indegna aggressione perpetrata dai Savoia contro lo Stato della Chiesa.
Con il Concordato del Laterano e la costituzione dello Stato della Città del Vaticano, Pio XI poté dotarsi anche di regolari Poste e, di conseguenza, anche di nuovi francobolli – perlopiù a soggetto religioso, ma anche laico – emessi dalle nuove Poste vaticane, che esistono ancora oggi.
La prima emissione è del 1° agosto 1929; la serie, denominata per l’appunto “Conciliazione” (in 13 esemplari da 5 centesimi fino a 10 lire) riporterà il triregno e le chiavi decussate nei primi 7 esemplari, mentre nei restanti 8 l’effige di Papa Ratti. La serie avrà corso fino al 31 dicembre 1933, 1900° anniversario della Redenzione e Anno santo straordinario.
Inoltre costumanza vuole che sia usuale da parte dei Sommi Pontefici donare a sovrani e primi ministri, in occasione di udienze ufficiali e visite di Stato, monete o francobolli rari.
Il 1° marzo 1948 la neo-nata Repubblica Italiana emise una seria di quattro francobolli (da 3, 5,10 e 30 lire) per celebrare il sesto centenario della nascita di santa Caterina da Siena.
Grandi eventi come l’Anno santo del 1950, il 100° anniversario della prima missione in Etiopia del cardinale Guglielmo Massaia (1952), il settimo centenario della morte di santa Chiara d’Assisi nel 1957 e così via, fino al Papa regnante, sono stati celebrati dai francobolli della Repubblica.
Tutti i Pontefici da Pio XII fino a Papa Francesco fanno tuttora parte del patrimonio storico-filatelico della nazione italiana, che dal 1970 emette ininterrottamente francobolli per celebrare il Natale.
In questo 2014 le Poste italiane hanno programmato ben nove emissioni filateliche ha carattere religioso su un totale di 42. La prima di esse in data 22 febbraio celebra con un francobollo da 70 centesimi il Concistoro tenuto da Papa Francesco.
Il santo Giovanni Paolo II – che compare assieme al predecessore Giovanni XXIII in una serie di 2 francobolli da 70 centesimi emessa il 24 aprile scorso, in emissione congiunta con lo Stato della Città del Vaticano – ebbe a augurare che “il francobollo possa concorrere alla costruzione di quelle conoscenze, amicizie e intese alle quali aspira il comune e universale desiderio di concordia e di pace”.
Convegno di filatelia a Ponte San Giovanni
Si terrà questo weekend, nei giorni di sabato 8 e domenica 9 novembre, presso i locali del Cva (Centro di vita associativa) di via Cestellini a Ponte San Giovanni, l’annuale Convegno di filatelia e numismatica promosso dal circolo filatelico “G. B. Vermiglioli” di Perugia, che raccoglie la grande maggioranza dei collezionisti del territorio. Il convegno di Ponte San Giovanni in ogni caso è aperto non solo ai collezionisti accaniti o ai semplici ‘simpatizzanti’ di questo hobby, ma a chiunque voglia conoscere e approfondire il modo in cui la Storia viene raccontata sui francobolli, e in particolare il loro legame con i temi della fede cristiana e la Chiesa cattolica.