La sofferenza neoplastica: l’importanza della prevenzione

Cascia / Progetto di un osservatorio oncologico associato alla beata Teresa Fasce

Si è svolta venerdì, 20 ottobre, presso il parlatorio grande del monastero di S. Rita, una interessante conferenza su un tema molto attuale: “Il paziente e la sofferenza neoplastica, le dimensioni del dolore”.Ha introdotto l’argomento la prof.ssa Adriana Tosti Altieri, presidente in Valnerina del Progetto Sole, programma di prevenzione oncologica sostenuta, tra le varie istituzioni, anche dalla Lega Italiana per la Lotta contro i tumori, sottolineando l’importanza di queste iniziative in previsione anche della apertura dell’osservatorio oncologico. La prof.ssa Tosti Altieri insieme al presidente dell’organismo dott. Giorgio Capodanno e a tutta la comunità degli agostiniani si sta seriamente impegnando affinché tutto ciò avvenga prima possibile; poi è intervenuto padre Alipio Vincenti, vice postulatore della causa di beatificazione di madre Maria Teresa Fasce, illustrando l’esemplare vita della Beata che ha vissuto la malattia, che poi l’avrebbe portata alla morte, come un segno di redenzione e totale dedizione al disegno di Dio. Il progetto è quello di associare il nome della Beata all’osservatorio oncologico per valorizzare l’aspetto spirituale oltre a quello medico di una patologia che sta diventando una realtà sempre più diffusa. Quindi padre Maurizio Faggioni, uno dei più grandi esperti a livello mondiale di bioetica, docente all’Accademia Alfonsiana, ha illustrato con valida competenza l’evoluzione del concetto del dolore, da semplice fenomeno biologico a quello ben più profondo di dolore esistenziale con il rischio di mettere in discussione la propria vita. Un’illustrazione intensa, la sua, che non si è limitata alla prospettiva cattolica ma ha affrontato con grande senso critico i problemi e i rapporti che si possono incontrare nel confronto con una bioetica laica. L’appuntamento è stato realizzato anche per svolgere un cammino di sensibilizzazione della popolazione verso la cultura della prevenzione, come ha giustamente sottolineato il sindaco di Cascia Gino Emili, intervenuto nel corso del dibattito, tappa fondamentale che precede indubbiamente la cultura dell’accettazione del dolore. Ha chiuso la conferenza il priore della comunità degli agostiniani padre Luciano Michieli manifestando la volontà di continuare per questa strada e la possibilità di utilizzare locali del monastero per l’osservatorio oncologico, al fine di diminuire così la paura preconcetta che si ha verso gli ospedali, ma soprattutto per inserire in maniera più completa la dimensione spirituale con l’esperienza della Beata madre Maria Teresa Fasce.

AUTORE: Maria Laura di Lodovico