La sera di Natale

Sera di Natale. Sono solo e triste. Triste come uno straccio bagnato. Solo come un cane. Come i cani del tempo passato, quando ancora i Verdi non li avevano adottati insieme alle aquile ferite e ai balenotteri arenati, fratelli nostri minori, da proteggere meglio del volgare embrione. Triste e solo. Inatteso, su Rai1, il Gesù vivo e anche un po” ‘mpunito di ‘Jesus’, una fiction mai vista. Il Discorso della montagna più volte interrotto da sapide apostrofi degli ascoltatori. ‘Beati i miti, perché erediteranno la terra’, e un ascoltatore: ‘Io veramente mi accontenterei di un fazzoletto di terra tutto mio!’, e Gesù che, prima di riprendere il suo discorso, sorride di cuore alla battuta. Simpatico. E anche un po” bulletto. Un Gesù ironico. Maria un giorno attacca un discorso circa ‘Tuo padre”. E Lui interrompe, sorridendo: ‘Quale dei due?’, e accenna un sorriso. Irrispettoso? Ma l’ironia è il sale della vita! E la Madonna che, discreta e invisibile, c’è sempre, e quando lui parla della propria morte gli balza davanti, stravolta: ‘Noo! Noo!’. E la Maddalena! Santa Maria Maddalena! Ai giorni nostri un tristo figuro, cui andrebbero amputate ambo le mani, un certo Don Brown, in un suo bugliolo pieno di bugie (‘Il codice da Vinci’) l’ha calunniata, lei che quando nell’orto riconobbe risorto Gesù gli si avvinghiò al collo, come una sanguisuga, con tutta la forza di una prostituta vergine. E Lui dolcemente: ‘Lasciami andare’ Altro che la pudibonderia del ‘Noli me tangere!’ (‘Non mi toccare!’), no: ‘Basta così, non mi stringere ancora!’. Un Gesù innamoratissimo, ma nella sua santa misura. E Lei innamoratissima., ma nella sua santa misura. Roba incomprensibile per chi ha ridotto la sessualità a ‘performance’. Poi c’è un tentatore in doppio petto e scrimolo netto, che assomiglia tutto ad un mio amico, funzionario apicale della Regione Umbria, uno dei tanti che si sono gonfiati a spese nostre, gonfiando l’organico regionale. Il tentatore in doppio petto e scrimolo netto tormenta Gesù per tutta la vita, e si fa crudele nell’ultimo, tentativo di fermarlo, quando Lui si rialza dopo la preghiera nell’orto, mentre il sangue gli deturpa il viso: ‘Vuoi davvero andare a morire per nulla?!’. Quando lo inchiodano scalcia come un animale, come aveva previsto Isaia. E l’incontro con Tommaso è un capolavoro di forza e tenerezza. Il film finisce con Gesù moderno, in jeans e maniche della camicia arrotolate, su un anonimo lungomare di un’anonima città del sec. XXI. Una frotta di bambini gli corrono incontro vociando, e lui si accoscia in mezzo alla strada per farsi abbracciare, e mormora: ‘Siete bellissimi!!’. Stavolta ho letto anche i titoli di coda. E ho visto che ‘Jesus’ è prodotto dalla Lux Vide, quella di ‘Don Matteo’, il prete detective in bicicletta, che dell’incredibile bellezza della mia città medievale ha fatto conoscere anche gli scorci più segreti. Ma ha anche ridotto Gubbio alla città del mondo col massimo numero di delitti da ergastolo. Va be’! Se serve da introduzione a quell’umanissimo Gesù, ben venga anche il prete che invece di riempire le chiese riempie le carceri.

AUTORE: Angelo Fanucci