La Resistenza etrusca

A Orvieto, Bolsena e in altre sedi, mostra dedicata allo scontro con i Romani
Il sito di Poggio Moscini (Bolsena)
Il sito di Poggio Moscini (Bolsena)

Una mostra “lunga” 15 km: da Orvieto a Bolsena, partendo da Roma e attraversando San Lorenzo (Montecchio) e Castiglione in Teverina. L’idea trainante è il racconto dell’ultima e disperata resistenza etrusca all’avanzata di Roma. “Chissà che questa mostra – afferma Antonio Concina, sindaco di Orvieto e presidente della Fondazione Faina – non riesca a ricreare un sentimento collettivo. Speriamo che sia un segno per un periodo di rinascita culturale, e non solo”. L’esposizione ripercorre, attraverso oltre un millennio di storia, le vicende della città-stato etrusca di Velzna, l’ultima a cadere in mano romana dopo un lungo assedio, e della sua erede Volsinii che ne accolse gli abitanti superstiti. La mostra, che si concluderà il 1° settembre per la sede di villa Giulia e il 3 novembre nelle altre sedi espositive, fornisce, grazie alla quantità e qualità dei reperti archeologici recuperati e ai recentissimi risultati delle indagini scientifiche, un quadro organico degli avvenimenti storici che hanno contraddistinto questo territorio dell’Etruria interna. Le fonti storiche parlano dell’annientamento della città di Orvieto e dello spostamento forzato dei cittadini in una nuova località. Numerosissimi i reperti eccezionalmente esposti, grazie alla disponibilità dei Musei Vaticani e del Museo archeologico nazionale di Firenze, oltre a reperti di particolare valore storico ed artistico recuperati nelle campagne di scavo che hanno interessato il territorio volsiniese negli ultimi anni. L’esposizione, curata da Giuseppe M. Della Fina ed Enrico Pellegrini, durerà fino al 3 novembre ed è organizzata dalla Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria e l’Ècole Française de Rome. L’idea è quella di costruire una consapevolezza degli straordinari “valori” di un territorio, che ha restituito un “paesaggio archeologico” ancora in gran parte conservato. Il progetto si snoda lungo un’ampia e suggestiva area paesaggistica tra la verde Umbria e uno dei laghi più belli punti espositivi (grotte di Castro, Museo Civita; San Lorenzo Nuovo, palazzo comunale; Castiglione in Teverina, Muvis – Museo del vino e delle scienze agroalimentari). L’interesse dimostrato dalle istituzioni locali è un segno dell’attenzione del territorio verso tematiche di eccezionale rilievo storico, a cui si spera che segua anche un elevato afflusso di visitatori.

AUTORE: F. S.