Non solo una raccolta di documenti, testimonianze e cimeli. La mostra “La Grande guerra. Un viaggio attraverso la memoria e le immagini da Perugia alle altre città dell’Umbria”, in corso al Museo civico di palazzo Penna a Perugia fino al 29 maggio, è molto di più: è il frutto di una ricerca minuziosa, durata quasi due anni, condotta in sinergia tra più istituti culturali perugini per ricostruire una parte di storia poco conosciuta.
Il fronte era lontano dall’Umbria, ma non per questo non lasciò tracce e documenti significativi, utili a ricostruire come fu vissuto, a Perugia e in tutta la regione, un periodo complesso della storia italiana attraverso gli occhi e gli scritti di chi quella guerra l’aveva vissuta.
La ricca documentazione nell’Archivio di Perugia
Come spiegato da una delle due curatrici, Maria Grazia Bistoni – insieme a Serena Innamorati -, nel catalogo a corredo della mostra (edizioni Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche), “la ricca produzione documentaria conservata negli archivi di Stato umbri ha offerto la possibilità di condurre ricerche approfondite sia riguardo alla partecipazione diretta dei giovani al conflitto, sia ai riflessi e alle conseguenze che lo stato di belligeranza produsse sulla popolazione civile e sulle strutture sociali ed economiche, anche nelle aree – come Perugia e l’Umbria – non direttamente interessate alle operazioni militari. Aree che costituivano il cosiddetto ‘fronte interno’”.
Le quattro sessioni della mostra
Quattro le sezioni in cui è divisa la mostra: “L’entrata in guerra: 1914-1915”; “Mobilitazione e partecipazione alla guerra”; “Aspetti economici e sociali”; “La vita istituzionale e la memoria della guerra”. Una sezione a parte è dedicata all’architetto Ugo Tarchi e alla memoria cittadina; seguono “appendici” sulla Grande guerra nelle cartoline della collezione Blasi; Gerardo Dottori alla Prima guerra mondiale; “Dalla vita in trincea”.
Altri documenti
Ricchissima la documentazione rinvenuta presso la biblioteca Augusta, con saggi, atti di convegni, pubblicazioni di ricerche e la scoperta di una rara ed estesa collezione di manifesti sia nazionali che locali. Così come miniera preziosa e a tutt’oggi inesplorata è quella relativa alle pubblicazioni di scuola militare, di collane ufficiali del ministero della Difesa – Stato maggiore dell’esercito – ufficio storico.
Consistente anche l’apparato iconografico del quale fanno parte alcune opere “a tema” di Gerardo Dottori e i progetti su disegno di Ugo Tarchi, l’architetto che progettò anche un Memoriale ai caduti, mai realizzato, nei pressi di Santa Giuliana.
In mostra inoltre un corpus di cimeli di grande interesse storico e documentario. Fanno da corollario alcuni video d’epoca e numerosi materiali fotografici.