Progressivamente Gesù Bambino viene sostituito, come portatore di doni, da Babbo Natale. Permane viva invece la tradizione del presepe, che trova radici nel primo presepe vivente predisposto da san Francesco. Parimenti non si è attenuato l’interesse per la figura di Gesù, stimolato anche recentemente dal libro scritto da Benedetto XVI, occasione di questo colloquio accordatoci fra molteplici impegni dal vescovo Sorrentino.
L’infanzia di Gesù: terzo volume del pontefice sullo stesso “personaggio”…
“L’ultimo libro di Papa Benedetto è come una ‘porta d’ingresso’ alle sue due opere precedenti su Gesù. Una contemplazione che unisce la dimensione spirituale e i risultati della ricerca critica”.
Evidente la connessione tra storia e teologia.
“Nel cristianesimo la storia si trova ‘a casa’. La Bibbia è la storia di un Dio che cammina con l’uomo. Tra il Natale e la Pasqua c’è il culmine di questo mistero: ‘il Verbo, la Parola eterna di Dio si fece carne’ come dice il Vangelo secondo Giovanni”.
Il linguaggio del libro è accessibile, ma il contenuto risulta piuttosto complesso.
“In parte è vero. Il libro affronta temi che suppongono una qualche cultura teologica. E tuttavia esso può spingere anche i ‘non addetti ai lavori’ verso concetti che non riguardano solo il messaggio cristiano ma il senso stesso dell’uomo”.
Quale commento riserva al testo?
“Si tratta di un testo bello e profondo, che fa emergere il significato spirituale degli eventi e la credibilità storica della narrazione evangelica. Anche per il Papa, tuttavia, si tratta di storia narrata con criteri diversi da quelli di una cronaca puntuale. Gli evangelisti rispettano gli eventi, ma sono interessati soprattutto a veicolare il messaggio”.
Gesù è visto tra l’Antico e il Nuovo Testamento.
“Le profezie dell’Antico Testamento sono Parola che attende un compimento. Ma Gesù è novità assoluta. Nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che il Credo ci fa confessare di Lui: ‘Dio da Dio, luce da luce’”.
Gesù nacque 2012 anni fa?
“La data della nascita di Gesù è stata calcolata in modo erroneo da Dionigi ‘il Piccolo’, monaco del VI secolo. Ad un calcolo più accurato è emerso che occorre retrodatarla di alcuni anni. Rispetto al luogo, il Papa fa un’annotazione interessante: i Romani costruirono a Betlemme, nel loro tentativo di paganizzarla, un luogo di culto a Tammuz (Adone). Usarono per questo proprio il luogo caro ai cristiani per la memoria della nascita di Gesù. Nel vano tentativo di distruggere la memoria, finirono per confermarla”.
Altro elemento della Natività: i Magi.
“Avvincente la riflessione a essi dedicata. Questi curiosi sapienti guidati da una stella verso Gesù ben si possono collocare nel contesto del loro tempo. Rappresentano anche la ricerca universale del Salvatore. Diceva Agostino: ‘Ci hai fatti per Te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te’. Dio si è fatto uomo per colmare la nostra sete di infinito”.