Con una cerimonia semplice ma ricca di significati, si è aperta venerdì 18 dicembre, la Porta della Misericordia al Santuario della Madonna dei Bagni in Casalina di Deruta, chiesa giubilare della Terza Zona Pastorale. A presiedere il rito il Vicario zonale Mons. Giuseppe Piccioni, accompagnato dai sacerdoti della zona: don Antonello Sabatini, don Antonio Santantoni, don Nazzareno Fiorucci, don Gino Ciacci, don Alfredo Duranti, don Gianluca Alunni e don Raffaele Zampella.
Cammino, conversione-pentimento, preghiera e carità. Ad ognuna delle chiese giubilari, istituite dal Card. Bassetti nelle sette zone pastorali, è collegato un itinerario di pellegrinaggio e una struttura-opera caritativa, in modo che si possa offrire ai fedeli una completa “esperienza di misericordia” articolata in un cammino a piedi, un momento penitenziale, una preghiera giubilare e un gesto di carità.
I fedeli, giunti da tutte le parrocchie della zona, dopo essersi radunati all’esterno del piccolo santuario mariano, da sempre meta di pellegrinaggi sin dalla sua fondazione, sono entrati in chiesa, dove il celebrante ha ricordato quale straordinaria importanza assuma questo Giubileo della Misericordia voluto da Papa Francesco, nella storia della chiesa. Un’occasione per il popolo, di riscoprire, rivivere e rendere sempre attuali le sette opere di misericordia corporale e le sette opere di misericordia spirituale.
Il piccolo santuario alle porte di Deruta, è un luogo dove la misericordia di Dio da sempre ha dato i suoi frutti e ne sono espressione due elementi: il primo di carattere storico-artistico, ci presenta in chiesa oltre settecento formelle votive, tutti ex voto in ceramica, frutto della secolare devozione della media valle del Tevere alla Vergine Maria; e il secondo di carattere caritatevole, poiché proprio qui, trova sede la Comunità Caritas Madonna dei Bagni, testimonianza tangibile dell’aiuto e dell’attenzione del Padre, proprio verso i più bisognosi di misericordia. L’esperienza di accoglienza presso la Casa denominata La Madonna del Bagno ha avuto inizio, promossa dalla Caritas Diocesana di Perugia nel dicembre 2007 per ridare vita pastorale a questo luogo, presso l’omonimo santuario. in questa struttura vengono accolti soprattutto giovani che desiderano ritrovare se stessi ed il senso del vivere ed i cosiddetti “ultimi, gli scarti della
società di cui nessuno è disposto a farsi carico. Condividere la vita di queste persone significa prendersi cura delle necessità di ognuno, ma soprattutto fermarsi a parlare perché la solitudine non arrivi mai. Si tratta di tenere viva una piccola comunità con gesti e parole quotidiani. La Comunità inizialmente composta da una piccolo gruppo di persone ora è cresciuta numericamente ed ospita molti adulti accolti per varie situazioni di disagio, offrendo accoglienza anche a ragazze madri con i propri figli. Ognuno quotidianamente partecipa alla preghiera, alla condivisione, al lavoro secondo le proprie capacità e attitudini.
Nel corso della celebrazione, sono state fornite anche indicazioni circa le iniziative che verranno organizzate al santuario durante l’anno giubilare.
IL SANTUARIO
(dall’Archivio Storico di San Pietro, Perugia: Mazzo XXVI/2, f.39v).
«Cristoforo di Filippo della villa di Casalina in età di 43 anni dichiarando di essersi confessato, e comunicato al tempo dovuto, ha deposto come segue: Facendo io il mestiere di merciajo che vò intorno a vendere, accadde un giorno, che saranno sopra quattr’anni nel passare per strada nel ritorno a casa, m’incontrai in una figurina della Madonna, che mostrava essere fondo d’una tazza la quale raccolsi da terra per riverenza, che non fosse calpestata, e guardando intorno mi si presentò una cerquatta in cima biforcata, e così per maggior decenza la fermai tra quelli dui rami.
Nel passare innanzi et indietro al detto luogo per miei negozii (a motivo del mio lavoro), mi convenne raccorla di terra tra due, o tre volte, finalmente l’appuntai nel detto luogo con due chiodi, e così fermata nel crescere dell’arbore (albero) vi è fermamente stabilita.
Circa doi anni dopo essendosi infermata mia moglie di febbre maligna, e quasi vicino a morte, in quell’occasione nel passare avanti la detta figura, che andavo a Deruta al mercato, mi raccomandai alla Beatissima Vergine avanti detta figura che soccorresse al bisogno di mia moglie, e mio: nel ritorno poi che feci a casa, che poteva essere spazio di tre miglia incirca, trovai che mia moglie aveva l’intiera sanità, e si era levata di letto, che è quanto per la verità posso dire mediante il giuramento.»
Vedi le Chiese giubilari della diocesi di Perugia -Città della Pieve
http://diocesi.perugia.it/giubileomisericordia/