Non si è in grado di sapere se sia un fenomeno locale o più generalizzato. Sembra comunque che da qualche tempo si vada affermando una più spiccata attenzione verso la politica – intesa come strumento del bene – che deve tradursi in una prassi adeguata alla dignità di ogni uomo e della collettività.
Testimoniano questa tendenza incontri e convegni tematici organizzati da associazioni, istituzioni, gruppi e movimenti religiosi. Si è impegnata in merito la Commissione diocesana per i problemi sociali e ambientali che, insieme all’Ufficio catechistico, ha approfondito idee e valori, tentando di definire il prospetto del cristiano dedito o immerso nella sfera politica.
Sia chiaro: permangono a livello di opinione pubblica perplessità e riserve nei riguardi del sistema partitico, quasi fosse un corpo estraneo ad una normale convivenza. Politica e partiti, per semplificare, non rappresentano un’unica identità.
“La politica è nel cuore del cristianesimo”: così ha affermato il vescovo Sorrentino illustrando il significato della Scuola di formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo” che dovrebbe costituirsi il prossimo ottobre: ciclo seminariale inaugurato dalla presentazione del libro di Luca Diotallevi L’ultima chance.
Per una generazione di cattolici in politica (ed. Rubettino, 2011, euro 14) al vertice per vendite in seno all’editoria cattolica. (Nella foto la presentazione; da sinistra: Antonio Nizzi, Francesca Di Maolo, Antonio Lunghi, mons. Domenico Sorrentino, Luca Diotallevi e Claudio Ricci).
Un libro breve, vivace, provocante, sintetico: è il commento esposto da Antonio Nizzi, che ha individuato come punto-chiave un riformismo erede del popolarismo di Sturzo e De Gasperi, teso alla ricerca di convergenze per essere coraggiosamente operativo nella solidarietà.
In effetti il testo in questione si presenta con un’autorevole densità di prospettive ed analisi, aperto al contempo ad un varco di riflessioni, secondo quanto dimostrato anche dagli altri relatori: Federico Sciurpa, in sostituzione di Anna Mossuto costretta all’assenza, Sante Pirrami, padre Giovanni Raia che peraltro afferma come la “Parola” incontrata nella persona di Cristo sia capace di tradursi in relazione sociale.
Hanno animato il dibattito – moderato da Francesca Di Maolo – Edo Romoli, Chiara Leoni, Francesco Fiorelli, Sandro Elisei, il sindaco di Assisi Claudio Ricci inizialmente rappresentato dal vice Tonino Lunghi.
Ecco gli interrogativi più enunciati seduta stante: quale tipo di riformismo? Costituzione immutabile o rivedibile? Centrismo o centralismo? Come misurare il lavoro di un amministratore? Un partito cattolico o un’alleanza di cattolici militanti? Bipolarismo o pluralismo? Sistema maggioritario o proporzionale?
L’autore, senza schivare ardite domande, ha preso atto del disorientamento dei cattolici e dell’esigenza di una novità comprensiva di mentalità, cultura, stile di vita, generazione politica.