La Pira: il suo magistero ci illumina ancora

Chiesa e società. L’attualità della figura di Giorgio La Pira a 35 anni dalla scomparsa

Trentacinque anni fa, il 5 novembre 1977, si spegneva Giorgio La Pira, il grande sindaco di Firenze. Il suo magistero nella politica e nella cultura dei cattolici democratici italiani – ma più ampiamente in tutta l’Italia di cui siamo figli – ha spaziato dalle questioni sociali alle grandi iniziative internazionali. È stato un magistero alto, caratterizzato da una sistematica coerenza tra elaborazione culturale e azioni concrete. Leggere i suoi interventi oggi, attraverso i mille scritti che ci rimangono, illumina tuttora il cuore per l’intensità e la chiarezza del loro impegno, per la lungimiranza e il rigore delle prospettive. Ma quella capacità di leggere i segni dei tempi non si fermava all’esercizio intellettuale, si trasformava in impegno politico per ricercare concretamente il cambiamento con azioni e gesti concreti. In questo modo nascevano battaglie e operazioni come quella per salvare il lavoro delle famiglie del Nuovo Pignone o la convocazione a Firenze dei “Colloqui del Mediterraneo”, che alimentarono la modernissima e splendida intuizione del “sentiero di Isaia”, luogo privilegiato comune delle tre grandi religioni monoteistiche e passaggio obbligato per un dialogo internazionale che porti alla pace. L’anniversario della scomparsa di La Pira è in sintonia felice con l’altro anniversario celebrato in questi giorni, il 50° dell’apertura del Concilio Vaticano II. Con il Concilio la Chiesa sceglie di non voler più rimanere arroccata sul colle Vaticano a giudicare il mondo con severità, ma di scendere nel mondo a cercare di vivificarlo, come sale nella terra, affidando questo compito ai laici. La Chiesa del Concilio non è un’organizzazione gerarchica piramidale che contratta il rispetto del proprio spazio in un mondo ostile, ma è la grande comunità dei credenti che si alimenta della Parola di Dio e cerca nel mondo il volto di Cristo e la sua dimora, arricchendosi proprio del dialogo con i lontani. Nasce una stagione nuova che vede i laici cristiani impegnati quasi testardamente nella costruzione di un mondo orientato al bene comune, attraverso percorsi scelti con autonomia e maturità che portano non raramente ad assunzioni di responsabilità pubbliche. Giorgio La Pira è uno degli esempi più luminosi dell’impegno di quella nuova stagione. La politica nazionale, prima alla Costituente poi al Governo, il servizio alla città di Firenze e l’inesauribile attività di dialogo internazionale degli anni seguenti, sono fasi successive di uno stesso impegno di un cristiano al servizio dell’Uomo che ha orientato i suoi contemporanei e tuttora, attraverso le opere nate intorno alla sia azione, educa i più giovani. Nell’Italia contemporanea, che vive una crisi confusa dalla quale fatica a emergere un passo nuovo per la politica, la testimonianza di La Pira è preziosa per ispirare il cammino, invitando a collocare sempre nella dimensione internazionale ogni progetto e a percorrere instancabilmente la via del dialogo per ricercare soluzioni concrete e nuove. Per seguirla con frutto sono essenziali, però, tre doni di cui La Pira era ricco: una grande libertà interiore, una volontà tenace e disinteressata, una profonda umiltà. Doni che, lo diciamo con rammarico, oggi non sembrano troppo spesso nascosti.

Biografia in pillole

1904 Giorgio La Pira nasce nasce a Pozzallo (Ragusa). 1914-22 è a Messina: si diploma in Ragioneria, consegue poi la maturità classica e si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza. 1934 vince la cattedra di Diritto romano all’Università di Firenze. 1939 fonda la rivista Principi, poi soppressa dal regime fascista. 1943 ricercato, si nasconde prima nei dintorni di Siena poi a Roma. 1945 deputato all’Assemblea costituente. 1951-56 sindaco di Firenze. 1956-57 rieletto sindaco. Crisi della maggioranza centrista e dimissioni. 1958 eletto alla Camera. 1960-64 per la terza volta sindaco di Firenze. 1967-75 intensa attività internazionale; si impegna per il dialogo in Europa, per il Medio Oriente, per la decolonizzazione. 1976 ancora eletto alla Camera dei deputati. 1977 muore a Firenze il 5 novembre. Vedi sito www.giorgiolapira.org

AUTORE: Riccardo Moro