PERUGIA- “Cristo è risorto! L’evento della Resurrezione non riguarda soltanto lui: irrompe nella vita degli uomini e nella storia, e quindi riguarda ciascuno di noi.
Purtroppo nel Mondo sembrano prevalere zone di tenebre e tanta paura”.
A ricordarlo è il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell’omelia della celebrazione della Veglia pasquale nella Cattedrale di San Lorenzo, Sabato Santo 3 aprile, anticipata in orario compatibile con il coprifuoco in vigore a seguito della pandemia.Celebrazione che è iniziata con i riti della benedizione del fuoco e dell’accensione del cero pasquale.
Non abbiate paura
L’omelia del cardinale, che è anche il suo messaggio augurale alla comunità diocesana, incoraggia a non avere paura.
“Anch’io ho corso il rischio di dover lasciare questo mondo ed ho avuto paura – ha detto Bassetti –. Ci sono tante cose che ogni giorno possono farci temere, e sono come tante pietre pesanti sul cammino della nostra esistenza. Ma non temete: lo Spirito Santo, che è l’amore del Padre, ci ripete: “non abbiate paura!”. Cristo è risorto!”.
Essere la Pasqua visibile
“La potenza dello Spirito Santo – ha proseguito il cardinale – è il terremoto misterioso e invisibile che rotola ogni pietra sul nostro cammino. Perciò noi cristiani, non tanto con le nostre parole ma con le nostre opere, dobbiamo essere la Pasqua visibile. Diffondete i frutti della Resurrezione: c’è chi ha bisogno di pane, c’è chi ha bisogno di casa, c’è chi ha bisogno di lavoro, c’è chi ha bisogno di ospedale, perché ora è diventato più difficile poter curare ciò che non è pandemia, e gli ospedali hanno enormi difficoltà”.
Annunciare Cristo
“Oggi noi cristiani siamo interpellati: dov’è il vostro Cristo? Dov’è la vostra Pasqua? Guai a noi se non sapremo rispondere: Cristo è qui, vive in me, è in noi, è nella comunità, è nella chiesa! Noi credenti dobbiamo diventare credibili. E la credibilità dello stesso Gesù è dove c’è una famiglia, una comunità, una chiesa viva, in cui lui viene amato, comunicato e testimoniato. Quanto è grande la nostra responsabilità di credenti! È dalla Pasqua, dall’incontro con il Signore che nasce la nostra vocazione missionaria. È lo Spirito del Signore, che deve ardere dentro e spingerci ad annunciare Cristo!”
Non distrarsi dallo Spirito
“Facciamo dunque Pasqua in questo modo, cari figli e fratelli. La Pasqua non può terminare con la consuetudine degli auguri di domani e che domani l’altro non ci sono più. La Pasqua è la vita della nostra vita: è giunto il momento, ed è questo, di deciderci per Cristo. Dice San Paolo: “Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”. La vita cristiana è proiettata verso il futuro. E anche se il mondo ci distrae dalle cose spirituali, tuttavia è proprio là che dobbiamo orientare il nostro sguardo. Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio“.
Invadere la vita
“Il tradimento vero della liturgia, e quindi anche della celebrazione pasquale – ha evidenziato Bassetti –, è quello di chiuderla nel tempio e impedirle di invadere la vita. È nascondere nel cuore il tesoro di grazia come qualcosa di personale e di privato e non avere il coraggio della fatica dell’annuncio: questo comportamento sarebbe mettere la luce sotto il secchio e non innalzarla sopra il candelabro“
La carezza di Dio
Il cardinale, soffermandosi sulla Via crucis da piazza San Pietro della sera precedente, ha commentato dicendo
“Sul volto scavato del Santo Padre c’era il dolore di questa umanità, così provata dalla pandemia e triste, come se la speranza fosse morta. Quei bimbi con le loro riflessioni e le loro preghiere sono stati per tutti noi la carezza di Dio”.
Aprirsi alla speranza
“E se pensiamo a tutti i poveri e i disperati che giungono dai paesi della guerra, vittime di situazioni assurde, disumane, createsi in questi anni, con in più la tragedia mondiale del “virus”, e pensando quanti, anche da noi, tra breve avranno bisogno di lavoro, di casa, di aiuti economici e di solidarietà, mai come in questo nostro tempo è necessario aprirsi alla speranza. In tutti c’è bisogno di Pasqua: le donne corsero a dare l’annuncio!”. E noi come annunceremo il Risorto, in un mondo assetato di Pasqua, ma anche così distratto?“.
Alcuni suggerimenti
Al riguardo il cardinale Bassetti ha voluto dare a ciascuno
“Alcuni suggerimenti concreti: Metti tutti gli uomini, tutti davvero, nel cuore della tua preghiera. Essa è più potente di quanto tu pensi e arriva più lontano di quanto tu immagini; Fatti una mente pulita, libera da pregiudizi e giudizi, per pensare agli altri e incontrarli con disponibilità e libertà interiore; Mantieni con tutti un dialogo aperto e carico di speranza, nel quale, come una fiammella dentro una lampada, splende la coerenza della tua vita; Apri la mano ad aiutare i fratelli secondo le loro necessità e le tue possibilità. La nostra Caritas sta promuovendo interessanti e utilissime iniziative. La carità autentica proclama che Dio non è morto e continua ad amare gli uomini. La carità autentica garantisce l’esperienza pasquale, facendoci passare dalla morte alla vita”.