La pace ora sarebbe un miracolo

Il Papa si sta impegnando per portare la pace in Ucraina, o almeno aprire una trattativa. Dio voglia che abbia successo. Sarebbe, tecnicamente, un miracolo. Però, ragionando in termini laici – i soli che mi competono – ci sono alcuni punti che erano chiari già all’inizio e che valgono tuttora.

I punti principali su cui ragionare

Primo: la guerra si fermerà nel momento in cui Putin deciderà di fermarsi. Secondo: se non costretto da altri con la forza, Putin si fermerà solo quando avrà ottenuto tutto ciò che vuole. Terzo: ciò che Putin vuole non è solo annettersi una fetta consistente dell’Ucraina, come in parte ha già fatto (sia pure senza averne ancora il riconoscimento sul piano internazionale); vuole che quello che resterà dell’Ucraina sia uno stato vassallo, con un governofantasma che prenda gli ordini da Mosca. Come accade già in Bielorussia e in altre repubbliche exsovietiche nominalmente indipendenti. Quarto: Putin non nasconde l’ambizione (lo ha detto) di ripetere l’operazione, quando potrà, in altre direzioni, ripristinando lo spazio che era dell’URSS e prima ancora dell’impero zarista (il quale nel suo momento migliore andava dalla Polonia e dalla Finlandia all’Alaska).

Per riportare la pace in Europa non basterebbe sacrificare Zelensky e l’Ucraina

Quest’ultimo obiettivo Putin può solo sognarselo (per ora), ma ci fa capire che per riportare la pace in Europa non basterebbe sacrificare Zelensky e abbandonare l’Ucraina al suo destino. Come nel settembre 1938 – contrariamente a quello che tutti credevano – non bastò abbandonare la Cecoslovacchia alle pretese di Hitler, che ne voleva un pezzo. Dopo pochi mesi Hitler, beffando il mondo intero, si era preso anche il resto della Cecoslovacchia e a settembre del 1939 la Polonia; e fu la seconda guerra mondiale. Lasciamo stare questi scenari così cupi.

Ammettiamo che questa volta sia possibile individuare un punto d’incontro tale che Putin si accontenti di qualcosa (o anche molto) a spese dell’Ucraina e rinunci affidabilmente e per sempre a tutto il resto. Bene: ammesso che una soluzione del genere sia possibile, ci si arriverà solo se Putin si renderà conto che insistere con la guerra gli costerebbe troppo. E perché se ne convinca, bisogna che l’Ucraina continui a resistergli efficacemente il più a lungo possibile. L’Ucraina non potrà farlo senza il sostegno – non solo morale – degli occidentali, noi compresi. Questa conclusione non vi pare abbastanza pacifista? Non ne vedo un’altra. Spero di sbagliarmi, non sono io a decidere.

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