“Un lavoro impegnativo per noi insegnanti, ma in questa situazione di emergenza la didattica a distanza è l’unica soluzione possibile”. Gianna Spitelli insegna da 35 anni, attualmente fa la maestra di italiano e inglese nella scuola primaria di San Giacomo, Direzione didattica del I Circolo di Spoleto, ed è presidente della Associazione italiana maestri cattolici (Aimc) dell’Umbria. Per lei insegnare è una passione, “sempre con tanta voglia di imparare e di mettersi in gioco. Sperimentando e studiando costantemente, assumendo sempre ruoli di coordinamento e facendo parte dello staff della dirigente”.
La raggiungiamo al telefono mentre è impegnata a correggere i compiti dei suoi alunni.
Sì, perché, a più di un mese di distanza dalla chiusura delle scuole, il nuovo percorso didattico è ormai ben avviato anche per i bambini della scuola primaria. “Il nostro Circolo – spiega -, che rientra tra le scuole innovative, non era impreparato alla didattica online, spesso utilizzata per le comunicazioni interne. Già dall’inizio dell’anno alcune delle insegnanti avevano seguito corsi di formazione sulle piattaforme G Suite di Google e con l’emergenza, anche chi non era preparato si è formato con l’aiuto dei colleghi”. Dopo qualche iniziale difficoltà, considerata la delicata fascia di età dei bambini, grazie alla collaborazione tra insegnanti e famiglie, tutto sta procedendo bene.
Tablet in comodato d’uso alle famiglie
“Qualche genitore all’inizio si è trovato in difficoltà – aggiunge Spinelli -, si è arrangiato usando il cellulare. Ma in questi giorni il Ministero, tramite la Protezione civile, sta distribuendo i tablet in comodato d’uso alle famiglie per andare incontro alle situazioni meno abbienti, consentendo a tutti di avere a disposizione gli strumenti giusti. La scuola sta facendo di tutto per aiutare, c’è molta fiducia, collaborazione e solidarietà.
Ogni mattina – prosegue – contattiamo in video i bambini, li salutiamo, scambiamo con loro qualche parola, poi chiediamo di spegnere la telecamera e la lezione inizia. Quarantacinque minuti, mezz’ora ogni giorno, a seconda dell’età dei bambini, per non creare video dipendenza. Si tratta soprattutto di un momento di condivisione per creare relazioni affettive e consolidare gli apprendimenti già acquisiti. Come prevede tra l’altro l’ultima circolare ministeriale sulla didattica a distanza per la scuola dell’infanzia e la primaria. Il programma che stiamo seguendo in questi giorni si basa su una nuova Unità di progettazione modulata proprio sulla didattica a distanza, con metodologie e obiettivi per questa situazione inedita. Utilizziamo lavagne digitali, libri digitali”.
“Cerchiamo di creare una certa routine scolastica: ogni giorno, – spiega l’insegnante – per quattro giorni in base a tempi stabiliti, ci dedichiamo a una singola materia. Poi si assegnano i compiti con scadenza settimanale in base all’età, perché i bambini devono avere comunque un riscontro. Nello stesso tempo cerchiamo di dosare tempi e modalità per non riempire troppo il loro tempo, evitando stati d’ansia, anche in previsione che i tempi si possano allungare. Molto importante – aggiunge – è il sostegno dei genitori. Soprattutto dei bambini più piccoli, più soggetti alla distrazione, mentre quelli di quarta e di quinta, più grandicelli, sono più attenti e responsabili. Tutti sono comunque contenti di partecipare e partecipano attentamente”.
Manuela Acito