Gubbio resta sede episcopale e dunque la Chiesa eugubina continuerà ad essere organizzata in diocesi autonoma. Quella che fino ad ora era poco più che una speranza, avvalorata dal card. Ennio Antonelli e dal suo annuncio del 16 maggio scorso, ormai è certezza. Lo ha comunicato mons. Pietro Bottaccioli nell’omelia pronunciata in duomo per la festa della dedicazione della Cattedrale ai Santi Mariano e Giacomo. “La Santa Sede ha confermato la nostra realtà di Chiesa diocesana – ha detto il Vescovo – e la notizia mi è stata ribadita dalla Nunziatura apostolica in Italia”. Bottaccioli ha ripercorso le origini storiche della diocesi eugubina, testimoniata fin dal 416, da quando cioè Papa Innocenzo I scrisse una lettera al vescovo di Gubbio, Decenzio, presentando una realtà organizzata anche con parrocchie rurali. Dettaglio che prova un’origine assai più remota. “Non è detto però che una diocesi – ha aggiunto – benché vanti un’antichità gloriosa duri per sempre: può estinguersi per la perdita delle forze necessarie alla pienezza del suo mandato evangelizzatore”. Un passaggio che richiama il ridotto numero dei fedeli e la sempre più esigua presenza dei sacerdoti. “Tutto ciò rendeva problematico – spiega – il mantenimento dell’autonomia della diocesi, così da temere che potesse essere unita ad altre. La Santa Sede ha ritenuto per altro che, almeno per ora, potesse essere mantenuta nella sua autonomia”. Mons. Bottaccioli, non senza momenti di autentica e genuina commozione, ha parlato a lungo anche di quello che sarà il suo futuro da “vescovo emerito” di Gubbio. “Rimanendo ad abitare a Gubbio, presso il seminario di via Perugina – ha detto – per l’affetto che nutro per questa città e per questa Chiesa particolare, di cui sono figlio prima di esserne costituito pastore, pur nella necessaria discrezione, in subordine al nuovo pastore, non credo di potermi rifiutare ai servizi che mi saranno richiesti sia dalle singole persone che dalla diocesi”. L’omelia si è chiusa con un pensiero e una preghiera per il nuovo Vescovo in arrivo, il 59’successore di Sant’Ubaldo. “Preghiamo perché egli sia particolarmente vicino ai preti – ha detto – e accolga i diaconi come preziosi animatori del servizio ecclesiale, sia suscitatore di vocazioni, amico dei giovani, forte sostenitore della missione della famiglia nella Chiesa e nella società, promotore della formazione e della missione dei laici, profeta di giustizia e pace, uomo del dialogo, artefice di unità, instancabile animatore di carità, voce di chi non ha voce”. Al termine della celebrazione, ha salutato i fedeli con l’augurio che la prossima volta che la Chiesa eugubina si ritroverà in Cattedrale sia per accogliere il nuovo pastore.
La notizia comunicata al Vescovo dalla Nunziatura apostolica in Italia
Gubbio resta sede episcopale
AUTORE:
Giampiero Bedini