Un milione di persone, centodiecimila italiani, quasi duemila umbri a Colonia, Germania, per la Gmg, la Giornata mondiale della gioventù con il Papa. I numeri parlano di un grande evento. I giovani cattolici del mondo che si riuniscono insieme: questo significa disporre di tanti momenti di condivisione, possibilità di conoscere culture diverse, occasioni per iniziare o per consolidare il proprio cammino spirituale.
Un’esperienza, la Gmg, che offre ad ognuno il momento più adatto alle proprie esigenze, le esperienze fruibili, i visi nuovi, i luoghi in cui è possibile l’incontro con il Signore. Così, sembra non basti mai il tempo, c’è la volontà di arrivare dappertutto, in certi casi ci vorrebbe il dono dell’ubiquità. Ogni giovane presente alla Gmg vorrebbe toccare con mano le esperienze più belle che l’evento offre: quando passa il Papa chi non vorrebbe vederlo?
Ma ancora, quando c’è la catechesi di mons. Sigalini, tremila persone restano fuori dalla KolnArena, perché all’interno è tutto esaurito, con l’impianto stracolmo delle 17.550 persone che è in grado di ospitare. Allo stadio, per la messa di apertura del cardinale Meisner, migliaia di persone rimangono fuori e lo stesso avviene nella giornata degli italiani.
La Gmg, come un “cammino”
La Gmg sembra essere una continua ricerca, un continuo cammino ‘verso’. Questo andare, questo camminare che non si conclude mai forse può essere la migliore immagine in grado di spiegare lo spirito del giovane pellegrino che affronta con entusiasmo la fatica della Gmg. Questo superare ostacoli, sostenere pazientemente file chilometriche, camminare senza sosta, riesce a fare apprezzare meglio il messaggio della Gmg, che consiste nello spogliarsi delle proprie certezze, dei propri agi, per tornare ad una situazione di essenzialità che permetta di mettersi in cammino verso, di mettersi in dialogo con. La Gmg vuole essere un rimettersi in discussione per ribadire quale sia la vera luce e la vera via nelle nostre vite: Cristo.
Nel tourbillon di avvenimenti e di contesti in cui si sviluppa la Gmg, il rischio è quello di farsi risucchiare dalle cose da vedere e da fare, di lasciarsi vivere dalla grandiosità dell’evento piuttosto che esserne protagonisti. In termini concreti il rischio che si corre è quello di fare di ogni preghiera un concerto, di ogni canto un coro da stadio, di ogni pellegrinaggio una corsa.
In nessun’ altra occasione folle oceaniche si riuniscono sotto il segno della comunione, della concordia, dell’entusiasmo pacifico, dell’unità d’intenti e condividono un’esperienza di vita indimenticabile e una parte importante del proprio cammino di fede.
Cosa dire di un evento di tale rilevanza come la Giornata mondiale della gioventù? Si vorrebbe dire tutto, ma non si riuscirà mai ad essere esaustivi. Di certo, però restano tantissime belle storie. Vere, vissute, sentite. Emozioni autentiche, forti, raccontate direttamente da chi le ha sperimentate.
Quanti, infatti, i racconti, gli aneddoti che per anni riecheggiano nelle nostre parrocchie e diventano veri e propri slogan per le Gmg?
Gmg Colonia. I racconti dei giovani partecipanti
Proviamo allora, anche noi, adesso, ad ascoltare i messaggi più originali di questa Gmg, alcuni dei racconti dei nostri pellegrini umbri in terra tedesca.
C’è chi ha vissuto la Gmg con l’entusiasmo di sempre, ma, questa volta, anche con la responsabilità di essere l’incaricato regionale a cui facevano riferimento gli 850 giovani umbri che hanno risposto all’invito della pastorale giovanile, si tratta del nostro don Marcello Cruciani, che a caldo parla così della sua Gmg: ‘Come le altre Gmg, anche questa ha rappresentato di sicuro una profonda esperienza spirituale di Chiesa, al di là di qualche disservizio.
Noi avevamo grandi numeri, è stata quindi faticosa la pianificazione del nostro pellegrinaggio regionale, inoltre a Colonia non avevamo un referente attendibile della parrocchia che avrebbe dovuto supportarci, queste piccole difficoltà però sono servite ancor di più a far emergere le motivazioni, la serietà e l’entusiasmo dei nostri giovani che in nessuna occasione hanno creato dei problemi ed anzi sono stati sempre pronti a rimboccarsi le maniche ed hanno vissuto l’evento con la massima disponibilità e con una partecipazione emozionante’.
Tanti sono i ragazzi minorenni che sono voluti accorrere all’evento, fra loro c’è anche Gabriele che ha compiuto 17 anni proprio il 21 agosto, giorno della messa con il Santo Padre: ‘Questo compleanno non me lo scorderò mai, è stata un’esperienza bellissima, avevo tanto sentito parlare della Gmg di Toronto in parrocchia, ma viverla è un’altra cosa. Ci sono state catechesi importanti per me, c’è sempre stato un bel clima ed inoltre ho costruito belle amicizie e ho stabilito legami più forti con tutti. Ora già penso alla prossima Gmg in Australia’.
Emanuele, anche lui 17 anni, ha ricevuto tanto da questa Gmg: ‘Ero partito per vivere un’emozione forte, ed in molte occasioni l’ho trovata, come nella Via Crucis, con l’adorazione della croce. Sono rimasto stupito dall’accoglienza della gente, sia in Baviera, sia qui a Colonia. Il mio bilancio è positivo, alla fine non conta tanto dove dormi e cosa mangi, io cerco qualcosa di più. E l’ho trovato: vedere milioni di persone che sono qui con i miei stessi ideali è una testimonianza che dona forza’.
E una bella testimonianza l’hanno data sicuramente altri quattro giovani della nostra regione, si tratta di tre ragazzi che sono arbitri di calcio nelle massime categorie dilettantistiche regionali, Michele Ceccagnoli, Paolo Antonelli e Stefano Mirri, e che per venire a Colonia hanno rinunciato alla prima parte del periodo di preparazione atletica.
Stessa rinuncia quella di Matteo Ciabatta, calciatore in erba di 19 anni del Torgiano nel campionato di Promozione. Una testimonianza importante, proprio perché in un mondo in cui sembra che tutto possa essere sacrificato al dio pallone ecco che ancora c’è qualcuno che riesce a fare delle scelte controcorrente. Dice Matteo: ‘Ho fatto i primi 4 giorni di preparazione e poi, d’accordo con la società, sono partito. È la mia prima Gmg, ma che momenti! L’accoglienza straordinaria nelle famiglie, la messa d’apertura allo stadio, e poi le catechesi, i vescovi sono stati dei grandi oratori, abbiamo vissuto esperienze veramente formative’.
Prima Gmg anche per Letizia di Marsciano, che torna a casa entusiasta. ‘Questa è stata la mia prima Gmg e mi sono subito pentita di non aver partecipato ad almeno una delle precedenti con Giovanni Paolo II. Devo dire però che il nostro attuale papa mi ha colpito molto con le sue parole e il suo invito alla libertà e alla felicità attraverso una sola persona: Cristo. La mia grande paura è di non riuscire a tenere viva, ora che sono tornata a casa, la fiamma che è letteralmente scoppiata nel mio cuore a Colonia. Un’esperienza bellissima, che mi ha regalato momenti di intensa preghiera e spiritualità e tantissime nuove amicizie’.
Questo stare insieme di tanti giovani per pregare, segna i ricordi. ‘L’esperienza di Colonia, per quanto faticosa, ci ha donato moltissimo. – commenta Edoardo di Marsciano – Mi ha colpito in modo particolare la veglia a Marienfield ed il veder giungere lì a piedi, attraverso boschi e campi, migliaia di ragazzi da tutto il mondo. ‘Siamo venuti per adorarlo’ e lo abbiamo fatto con grande gioia! Che dire? Sono già pronto per Sidney 2008!’.
Ogni Gmg dona qualcosa di nuovo, questa è la sensazione di Riccardo, seminarista, veterano dell’evento: ‘Giorni importanti quelli delle catechesi su tre temi fondamentali: la ricerca delle verità, l’incontro con Cristo nell’eucaristia e la vita dei cristiani nel mondo come adoratori di Dio. Stupisce sempre vedere come vi siano dei vescovi che sappiano comunicare tanto bene con i ragazzi, creare attenzione, scendere dall’ambone per calarsi nella concretezza della vita dei giovani. È stata una grande emozione vedere tanti italiani, 17.000, che ascoltano, pregano insieme e ricevono l’eucaristia. Un profondo senso di Chiesa. La Gmg lascia a questi ragazzi il desiderio di continuare la ricerca, c’è chi ha trovato risposte, chi ha iniziato a interrogarsi, ognuno comunque prosegue nel proprio cammino’.
C’è poi l’emozione forte di Giulia ed Emanuela, due amiche che hanno voluto conoscere da vicino Benedetto XVI. Sono state infatti così determinate da spingersi fino alla transenna vicino alla quale è passato il Pontefice, il giorno del suo arrivo a Colonia, mentre si stava avvicinando alla cattedrale, una volta sceso dalla barca ormeggiata sul Reno.
Le due ragazze hanno avuto la gioia di incrociare lo sguardo emozionato di Benedetto XVI e di stringere la sua mano, provando così una felicità indescrivibile: ‘Non ci sono parole, nello sguardo dolce del nostro Santo Padre abbiamo trovato una persona rassicurante, il nostro Pastore. Abbiamo condiviso un momento bellissimo. Tutte le file, tutte le ore di attesa già le abbiamo dimenticate, chi di certo non dimenticheremo mai è invece una ragazza che, nella ressa, pur essendo davanti a noi, ci ha ceduto, con incredibile bontà d’animo, il posto sulla transenna e ci ha permesso così di poter incontrare da così vicino il nostro Papa’.
Magia della Gmg.
E poi vogliamo raccontare di Leonardo, il volto più sorridente dei nostri pellegrini, capace di irradiare serenità ogni sera al suo ritorno nella palestra che ci ospitava, attraverso i racconti delle sue giornate, sempre ricche di contenuti e di una sensibilità autentica verso le proposte che la Gmg ha offerto : ‘Riporto a casa l’immagine di 16.000 persone che stanno in silenzio ad ascoltare parlare di Gesù.
Poi, a livello personale, ho provato l’emozione dell’adorazione eucaristica, attraverso la quale ho imparato a contemplare il volto di Gesù sotto un’altra luce’. Ecco la nostra Gmg: tante voci, tante storie, tutti insieme, però, possiamo dire ‘Siamo venuti per adorarlo’.
Ora sta proprio a noi, al ritorno a casa, proseguire su questa strada, affinché la Gmg non sia una bella esperienza che termina con la messa del Papa, ma occorre invece far sì che il suo spirito di comunione, di entusiasmo, di prontezza possa continuare a mostrarsi nel nostro agire quotidiano.