Catiuscia Marini candidata del centrosinistra alle prossime regionali di fine marzo: pare questa la prospettiva indicata dal Pd. Anche se non si mostra un ‘entusiasmo contagioso’ nella ricandidatura dell’attuale Presidente, c’è un dato, al momento, incontrovertibile: non ci sono altri candidati. È vero che il Pd, se vuole, può fare tutto da solo per perdere… ma vista l’esperienza al Comune di Perugia, probabilmente non si vuole centrare il bis. Il segretario regionale, Giacomo Leonelli, ha evidenziato che “cinque anni fa scegliemmo il Presidente con le primarie a febbraio, e oggi siamo in grado di concludere ogni eventuale percorso da qui alle prossime settimane. È un dibattito che naturalmente dovrà riguardare anche il miglior capitano della nostra squadra, e che non potrà che partire, ovviamente, da chi ci ha capitanato in questi anni, da Catiuscia, che voglio ringraziare per l’energia, la passione, la trasparenza, l’onestà e la competenza con cui ha guidato la nostra squadra in questi cinque anni”. Finale scontato? Qualche mese dopo la batosta a Perugia, con la sconfitta di Boccali, non sembrava così automatica la riconferma della Marini. Ora pare che non se ne possa fare a meno. Lei è pronta a riscendere in campo: “So – ha affermato – che in questa fase di personalizzazione della politica contano anche la simpatia e l’immagine, e che non bastano un buon bilancio e una sanità che funzionano, ma non sono preoccupata di sottopormi al giudizio.
Ma un certo dibattito sotterraneo in alcune città ha fatto male”. Il riferimento è chiaro: il voto a Perugia. “Lì – ha detto – non c’è stato coraggio da parte delle classi dirigenti, mentre questo organismo deve assumersi le proprie responsabilità. Bisogna combattere ipocrisie e irresponsabilità: quando un gruppo dirigente fa quello che ha fatto a Perugia, è irresponsabile perché usa scorciatoie che fanno male a noi e alla città. I cittadini si aspettano tutto, ma non l’irresponsabilità del Pd”. La senatrice Anna Rita Fioroni si è sentita chiamata in causa e ha replicato sostenendo che non è tollerabile immaginare che “coloro che svolgono attività per il Partito democratico (e che lo fanno con spirito di servizio per una comunità che crede nei valori della democrazia innanzitutto, e si iscrive e paga un contributo a questo fine), non debbano esprimere opinioni diverse da quelle degli eletti che ricoprono temporaneamente ruoli istituzionali. In tal caso sarebbero irresponsabili?”. Intanto qualche problema per la Marini potrebbe arrivare da sinistra. La lista “L’altra Europa – Umbria con Tsipras” ha bocciato apertamente l’operato della Presidente accusandola, tra l’altro, di avere promosso una “politica energetica sregolata” e di aver approvato la trasformazione della E45 in autostrada.
La signora Catiuscia Marini avrà anche operato bene in questo quasi concluso quinquennio, tuttavia mi sembra che l’istituto delle primarie sia un ottimo strumento di consultazione della base degli elettori del partito democratico che dovrebbe estendersi a tutti i candidati di collegio, perché i cittadini quando sono chiamati in prima persona a scegliere, partecipano sempre numerosi e non c’è l’assenteismo che ha colpito le ultime elezioni sia politiche che amministrative.