Un nostro lettore ci ha informato che non rinnoverà l’abbonamento perché non condivide la nostra linea politica. Mi domando: quale linea? Quella che traspare dalle lettere al direttore? O dalle risposte quando vengono date? Dagli articoli di fondo? Ma questi sono dedicati perlopiù a fatti di carattere religioso, culturale, del costume e della vita civile. Forse il lettore vuol dire che non condivide la nostra ispirazione di fondo che è quella che si orienta sui principi fondamentali della fede e del pensiero sociale cristiano. Siamo, come è ovvio, contrari all’eutanasia, alle coppie di fatto, alla globalizzazione del mercato senza una analoga globalizzazione della solidarietà, in una parola siamo contrari ad una cultura radicale, che “radicalizza” i diritti del singolo rivendicati anche a costo di provocazioni e ricatti inaccettabili. Un giornale come il nostro non è “qualunquista” o indifferenziato nella considerazione dei valori o delle ideologie, anche se cerca la massima apertura al dialogo e accoglie opinioni e valutazioni anche diversificate e talvolta persino in contrasto tra di loro. Una testata che si chiama La Voce vuol dare veramente la voce a tutti e si dà il caso che risuonino talvolta anche voci sgradevoli ora all’uno ora all’altro. Anziché disdire un abbonamento sarebbe più utile per tutti inserirsi nel coro per arricchire tutti con il proprio contributo di riflessione. Questo sarebbe un esercizio di democrazia costruttiva che si fonda su una precisa virtù civica. E’ stato detto da autorevoli teorici della democrazia che essa si alimenta con la virtù dei cittadini, cioè sull’atteggiamento di ricerca del bene comune, pur nella tutela dei giusti interessi individuali. Ho sentito alla televisione il sociologo Alberoni che riaffermava una vecchia teoria secondo cui la politica è come la guerra che si basa sulla contrapposizione, cioè sulla classificazione degli uomini in base al concetto di “amico – nemico”. Se siamo a questo punto la storia si è fermata e dove trionfa tale convinzione si sta anche oggi sparando da una parte e dall’altra. La nostra linea politica è oltre questa posizione di retroguardia che non permette all’umanità di avanzare. La nuova frontiera del tempo presente e futuro noi crediamo che sia sulla linea della interdipendenza delle persone, dei gruppi sociali e dei popoli e quindi sul dovere, che diventa virtù, della solidarietà e della collaborazione. Siamo per questo contrari alle forme di politica arrogante, strillata, personalizzata, spettacolarizzata.Preferiamo l’elaborazione seria e serena, frutto di riflessione e di senso di responsabilità, nella consapevolezza dei grandi problemi che la società deve affrontare. Tutti sappiamo quali sono questi problemi: la sicurezza, l’occupazione, la povertà interna e internazionale, il rispetto della vita, della salute e dell’ambiente naturale. E non ultimo il problema della ricomposizione di un tessuto culturale e educativo che ponga al primo posto i comportamenti morali e dia speranza ai giovani. Quando in una società avvengono delitti come quello di Novi Ligure (ne parliamo in un altra pagina del giornale) in cui viene accoltellata una madre e un fratellino e si commenta il fatto affermando che gli assassini dovevano avere delle buone ragioni per farlo, perché vivevano qualche profondo disagio psicologico, si capisce bene che anziché litigare su un punto o un altro del programma elettorale, sarebbe meglio ripensare tutto l’impianto della vita collettiva. L’ultimo fatto, non paragonabile con delitti efferati, ma che si inquadra in una serie di comportamenti similari in tanti ambiti della società e che ha fatto impressione in molti, è quello del motorino scaraventato dentro un campo di calcio gremito di gente. Non era una bomba, non ha ammazzato nessuno, ma segna il tasso di imbecillità, di superficialità, di vuoto mentale verso cui sta marciando una certa parte dell’attuale gioventù. Si potrebbero segnalare fatti di droga, di microcriminalità, problemi legati allo sviluppo che producono il blocco del traffico e gli incidenti stradali e via dicendo. E allora, qual è la linea politica? Senza pretese e senza noiose prediche, cerchiamo di far riflettere le persone che ci leggono e di offrire qualche motivo per continuare a vivere e sperare. La nostra indicazione di voto, pertanto, è di scegliere secondo coscienza quelle donne e quegli uomini candidati nelle varie liste che per la loro storia personale e per il partito cui si riferiscono, più si avvicinano alla “linea politica” esposta.
La linea politica
AUTORE:
Elio Bromuri