L’Africa era il suo sogno di bambina. Un sogno che con il tempo non è svanito, anzi in Lorena cresceva sempre di più, sostenuto dalla speranza che un giorno si sarebbe avverato. Ma di colpo si ritrova in ospedale dove, a causa di una grave forma tumorale, perde il bambino che aveva in grembo. Per Lorena Gagliotta, di origini napoletane, ma da anni abitante a Montone, sono giorni di dolore, un trauma che distrugge anche il suo matrimonio. Ma non si perde d’animo e chiede in preghiera a Dio di darle la possibilità di fare quello che aveva lasciato in sospeso, partire per l’Africa. La malattia sembra demordere e così, tramite alcuni contatti, si mette subito alla ricerca di un lavoro in Kenya. Finalmente tutto è pronto: parte per l’Africa. Ci passerà tre anni nel corso dei quali – racconta – “è come se fossi rinata a nuova vita”. Oggi Lorena è una delle volontarie di Italia solidale, che ha conosciuto quando era in Africa. I primi tempi – racconta – lavora in un villaggio turistico, in una beauty farm, “ma non era quella la mia vita, io volevo vivere con la gente del luogo, per conoscerli, aiutare chi era più in difficoltà”. Allora, tramite conoscenti del luogo, decide di stabilirsi presso la tribù dei Giriama, in Malindi. “Vivevamo in capanne di fango – ricorda -, non avevamo nessuna comodità, però io stavo bene, mi sentivo rinata, perché finalmente mi liberavo di tante cose; la vera felicità era l’‘altro’, e stare con i bambini. Credo che tutto questo mi abbia salvato dalla malattia, perché sono guarita completamente. Ogni giorno – racconta – andavo a pescare a 15 chilometri di distanza, a piedi. Poi, insieme ad alcune persone della tribù, accompagnavo i turisti più sensibili alla scoperta dei luoghi meno conosciuti, a vedere la fauna locale, permettendo alla tribù di guadagnare qualcosa per vivere. Certo la vita non era facile, c’erano periodi di fame, di malaria. C’erano i condizionamenti dei clan che non permettevano alle donne di essere completamente libere”. I tre anni trascorsi in Africa con la sua nuova famiglia Lorena li racconta in un libro Mama Kenya (ed. Medium), che diventa subito un successo. Quando conosce “Italia solidale”, un’associazione che promuove l’adozione di bambini a distanza non solo in Africa ma in tutto il mondo, decide di proseguire il suo impegno con loro, con i volontari dell’associazione fondata da padre Angelo Benolli. “Attraverso il suo insegnamento – racconta Lorena – imparando a conoscere la sua filosofia di vita e di amore verso gli altri, ho potuto ripercorrere anche la mia. Perché non sono importanti solo i soldi, o le costruzioni, ma con l’adozione di un bambino si aiuta anche la sua famiglia, a cambiare la loro mentalità. Ci sono famiglie che a loro volta aiutano altre famiglie formando delle comunità. Noi veniamo condizionati da così tanti problemi nel nostro mondo, dice padre Benolli, che non veniamo fuori come persone, così tendiamo ad adeguarci ad una vita che non è più la nostra… e nel mio caso è stato proprio così. Con ‘Italia solidale’ impariamo ad ascoltare e rispettare gli altri, ad amare di più. Oggi Lorena è tornata a Montone, ogni tanto torna in Kenya. In Africa ha conosciuto il suo attuale marito, il figlio del capo tribù, con il quale ha formato una nuova famiglia dalla quale è nato un bambino. Ma Lorena non si è fermata qui: ha adottato anche quattro bambini, figli di suo marito, dopo che la madre non era più in grado di tenerli. Il suo è davvero un amore grande.
La intensa vita di Mama Kenya
La storia di Lorena Gagliotta, volontaria di Italia solidale che sta dedicando l’esistenza all’Africa e ai bambini
AUTORE:
Manuela Acito