Sono partiti un po’ all’avventura, senza sapere esattamente cosa li aspettava, i nostri pellegrini umbri, circa 300 giovani accompagnati dai responsabili diocesani di pastorale giovanile delle diocesi umbre e dall’arcivescovo mons. Riccardo Fontana.
Il primo contatto telefonico lo abbiamo avuto giovedì 18.
Qui era quasi mezzogiorno mentre dall’altra parte dell’Oceano erano appena le 7 del mattino.
I “nostri” stavano lasciando New York, dove avevano reso omaggio alle vittime del Word Trade Center, per raggiungere la diocesi di London che li avrebbe ospitati dal 18 al 21 luglio.
Dopo il lungo viaggio aereo (partenza martedì dall’Italia), l’arrivo nella “grande mela” e la notte passata in preghiera l’arcivescovo mons. Riccardo Fontana era entusiasta: dell’esperienza vissuta a “Ground zero” e del nutrito gruppo umbro che per dieci giorni sarebbe stata la “porzione” di Chiesa umbra a lui affidata.
Stesso entusiasmo nelle voci dei “suoi” giovani preti e amici di cui si sentivano richiami e risate in sottofondo. Il secondo contatto lo abbiamo avuto lunedì pomeriggio.
Don Mario Curini, delegato regionale per la pastorale giovanile, ha risposto alla telefonata. “Siamo in mezzo ad un campo di avena” ha detto subito, non appena il segnale del cellulare ha reso comprensibile lo scambio di saluti. Stavano in tremila, tutti gli ospiti delle famiglie della diocesi di London, per il primo incontro di preghiera, tutti insieme, a suggello di un breve quanto intenso e caloroso soggiorno nei paesi e città della diocesi che conta una forte comunità di origini italiane. I nostri umbri, però, sono stati ospitati dalle famiglie di un villaggio i cui abitanti discendono da immigrati olandesi. Hanno vissuto quattro giorni condividendo la vita delle parrocchie: messa, visite alle fattorie, incontri in parrocchia, pic-nic.
“Siamo ospiti di famiglie di cattolici molto ferventi”, ha sottolineato don Marcello Cruciani, della diocesi di Orvieto Todi. Hanno ricevuto anche il saluto dei pastori delle chiese protestanti e hanno assistito, in cinquemila (pellegrini più famiglie ospitanti) ad un grande spettacolo ecumenico sulla vita di Gesù, con seicento attori di diverse confessioni cristiane. Hanno avuto un incontro sul tema del “martirio” con la delegazione della Birmania che ha portato la propria esperienza di vita sotto una dittatura.
Ogni giorno il gruppo umbro si ritrovava insieme per la preghiera di lodi e vespri e per celebrare la messa cui partecipava anche la popolazione locale (fino a 500 persone alle messe feriali!).
“La diocesi ci ha preparato una gradiosa accoglienza, molto calorosa” ha commentato mons. Fontana esprimendo a nome di tutti gli umbri la gratitudine per una accoglienza che ha ricordato quella preparata dagli umbri per i giovani stranieri per la Giornata della Gioventù nell’anno del Giubileo, con giorni di grande coinvolgimento delle nostre stesse città. Nella celebrazione conclusiva, presieduta dal vescovo di London gli ospiti canadesi hanno fatto memoria dei loro santi e beati.
L’arrivo a Toronto ha confermato la generosa ospitalità delle famiglie canadesi, questa volta multi etniche, presso le quali i nostri pellegrini sono stati ospitati, in un quartiere della periferia della città.
Martedì è iniziato il programma ufficiale.
Li abbiamo rintracciati mentre stavano muovendosi per raggiungere l’ Exhibition Place dove sarebbe iniziata alle 16 la festa di benvenuto ai giovani del Canada e delle diverse Nazioni, con la celebrazione eucaristica dell’arcivescovo di Toronto,cardinale Aloysius Ambrozic ed il concerto di accoglienza.
Mons.Fontana li aveva lasciati per raggiungere i suoi confratelli italiani che martedì sono stati accolti dal “nostro” mons.Giuseppe Betori, segretario generale della Cei.
Martedì sera mons. Fontana ha presieduto, ed ha tenuto l’omelia, la “Via Lucis” internazionale (e quindi multilingue) nelle strade della parrocchia di Sant’Elena a Toronto, organizzata dall’Ufficio di Pastorale giovanile della Cei.
Nei giorni seguenti i giovani umbri hanno partecipato alle catechesi, distribuite in varie zone della città.
Mercoledì, con gli oltre 22.000 pellegrini italiani hanno incontrato migliaia di coetanei italo-canadesi nel Molson Amphiteatre, sul Lakeshore, il lungo lago di Toronto. Il grande incontro, intitolato “Italyani”, offriva musica, animazione, festa, celebrazioni, ascolto della Parola, testimonianze.
Giovedì c’è stato il primo incontro con il Papa e sabato la grande veglia che sarà vissuta in diretta, in comunione spirituale e in comunicazione massmediatica (con maxischermi e collegamenti telefonici da Toronto), con i giovani che a Spoleto hanno accolto l’invito della pastorale giovanile regionale e della Gioventù francescana.