Anche le Fondazioni bancarie risentono della crisi e la “torta” da dividere si è ridotta, ma nonostante ciò, anzi proprio a causa di ciò, hanno destinato 250 mila euro al Fondo di solidarietà delle Chiese umbre, e altrettanti al restauro del santuario di Canoscio. Alla conferenza stampa convocata martedì scorso, oltre ai presidenti delle Fondazioni (vedi box in alto) erano presenti il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, il presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Vincenzo Paglia e il vescovo di Città di Castello mons. Domenico Cancian. “Si tratta – ha detto Carlo Colaiacovo a nome della Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio dell’Umbria – di due interventi all’apparenza diversi tra di loro, in realtà accomunati dalla volontà di essere al fianco del territorio e dei suoi cittadini, in una fase peraltro assai delicata dal punto di vista economico-finanziario”. Il Fondo di solidarietàLa Consulta delle Fondazioni ha stanziato 250 mila euro per il Fondo di solidarietà. “Si è deciso – ha detto ancora Colaiacovo – di sostenere l’attività dei Centri di ascolto delle Caritas regionali e delle parrocchie umbre, quotidianamente impegnate ad offrire assistenza a chi si trova in stato di necessità o addirittura di indigenza. Purtroppo, come dimostrano le statistiche, va aumentando il numero delle famiglie vicine alla soglia della povertà e in condizioni di disagio. A favore delle quali, contando anche quest’ultimo contributo, la Consulta ha stanziato negli ultimi tre anni un milione di euro, direttamente gestito dal Fondo di solidarietà”. Mons. Paglia ha ringraziato a nome dei Vescovi umbri i membri della Consulta, ricordando che sono “i maggiori contribuenti del Fondo”. Si stava valutando la necessità di chiudere il Fondo, ma “grazie al vostro gesto di solidarietà esso ha continuato la sua opera a favore di più di mille famiglie che hanno perso il lavoro”. Ha quindi evidenziato la “valenza culturale e politica” del Fondo che, alleviando la tensione sociale, consente di meglio affrontare quella che mons. Paglia ha indicato come la “nuova frontiera per il Governo: una nuova concezione del lavoro”. “Nota amara” di queste ultime settimane, ha concluso Paglia, è che stanno arrivando richieste per il Fondo di solidarietà anche “da chi ha terminato la cassa integrazione”. Il santuario di Canoscio“Sul versante della politica culturale – ha detto Colaiacovo – abbiamo invece deciso di intervenire a beneficio di un bene storico-artistico, il santuario del Transito a Canoscio, di recente elevato da Papa Giovanni Paolo II alla dignità di basilica, che aveva necessità urgente di un intervento di restauro”. Mons. Cancian ha ringraziato a nome di tutta la comunità diocesana di Città di Castello per il contributo dato per il completamento del restauro e consolidamento strutturale del santuario, per il quale erano necessari circa 500 mila euro, la metà dei quali coperti da un contributo della Cei. Ha ringraziato per il contributo delle Fondazioni al Fondo di solidarietà, ma anche sottolineato il valore della tutela del patrimonio storico-artistico, ricordando che “l’uomo non vive di solo pane”.