La fiaccola ecumenica

Il giorno della festa del Santo patrono d'Europa (11 luglio), salirà nella terra di san Benedetto la delegazione del Patriarcato ortodosso per la pastorale giovanile. La tappa a Roma per la benediz

Accesa nel monastero di San Sergio di Radonetz la fiaccola benedettina per la pace 2005. Alla fine del canto del vespro l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana e la delazione sono stati ammessi nella tomba del Santo, dove l’officiante della liturgia ha acceso la lampada, simbolo della pace nel mondo. L’arcivescovo Fontana a nome dell’intera delegazione ha donato al monastero russo una lampada battuta dagli argentieri spoletini, sulla quale è possibile leggere: ‘l’abate Benedetto visita l’abate Sergio e nella luce che è Cristo si riconoscono fratelli’. La delegazione è stata anche ricevuta alla Duma, nel dipartimento per gli affari religiosi. Lì l’arcivescovo Fontana ha ribadito che le nostre sono generazioni del futuro e che si devono lasciare i contrasti al passato. Il Presule ha pure sottolineato il rispetto e la venerazione per la Santa Ortodossia, testimone, come la Chiesa di Roma, di pari impegno spirituale e culturale. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia ha annunciato che per l’11 luglio, giorno della celebrazione del Santo patrono d’Europa, salirà nella terra di san Benedetto una delegazione del Patriarcato ortodosso per la pastorale giovanile. ‘Questo viaggio a Mosca – spiega il Priore del monastero di Norcia padre Folsom – avrà un altissimo valore ecumenico e culturale. Il monachesimo di san Benedetto – continua – è infatti il ponte principale tra il mondo cattolico e il mondo ortodosso’. Gli fa eco l’arciprete della concattedrale don Mario Curini: ‘la nostra missione – afferma Curini – tenderà a sottolineare la comune cultura giudeo-cristiana e a consegnare all’Europa, a cui sono state negate le radici cristiane, lo straordinario patrimonio spirituale e culturale ereditato da san Benedetto. Non dobbiamo dimenticare – ha aggiunto – il forte legame con l’Oriente dal momento che lo stesso san Benedetto attinse molti degli insegnamenti, di cui si fece poi paladino, dai monaci siriani venuti nel V secolo in Val Castoriana, a pochi chilometri da Norcia’. Il 6 luglio, poi, la fiaccola della pace è giunta in San Pietro, dove è stata benedetta dal Papa. Il Santo Padre ha ricevuto in udienza l’arcivescovo Fontana e il resto della delegazione. La fiaccola giungerà a Norcia la sera del 10 luglio. Il giorno seguente, festa del Patrono d’Europa, verrà celebrato il solenne pontificale, presieduto dal rappresentante del Papa, l’arcivescovo Paolo Romeo, nunzio apostolico in Italia. Terminati i festeggiamenti, la fiaccola continuerà ad ardere nella culla dei santi gemelli Benedetto e Scolastica, rendendo sempre più Norcia capitale del silenzio, della preghiera e della pace. Dopo Mosca e Ottobeuren la fiaccola benedettina della pace ha fatto visita a Marktl am Inn, il villaggio rurale della diocesi di Passau, quasi al confine con l’Austria, che il 16 aprile 1927 diede i natali a Papa Benedetto XVI. La delegazione di Norcia è stata ricevuta dal sindaco Hubert Gschwendtner proprio davanti alla casa paterna del Presule bavarese. ‘È un grande onore – ha detto il Primo cittadino di Marktl – poter accogliere questa fiaccola portata simbolicamente da una parte all’altra del mondo nel nome di san Benedetto, grande promotore di valori che tutti i cristiani dovrebbero seguire’. Prima di lasciare Marktl, i cittadini del paese hanno affidato ai tedofori di Norcia una cartolina che è stata consegnata al Papa nell’udienza di mercoledì 6 luglio. La delegazione accolta dal Papa’Possa questa iniziativa suscitare un sempre più generoso impegno nel testimoniare in Europa i valori cristiani’. Lo ha chiesto il Papa accogliendo in piazza San Pietro, mercoledì 6 luglio, subito dopo la consueta udienza, la delegazione – guidata da mons. Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto-Norcia, che ha portato la fiaccola benedettina della pace in Russia e in Germania. ‘Questa fiaccola – ha detto il Papa – è partita quest’anno da Mosca, dopo essere stata accolta da una rappresentanza del patriarca Alessio II ed ha fatto tappa in Germania, nel monastero di Ottobeuren e a Marktl am Inn, dove sono nato io. Come simbolico e segno di pace, essa sosta oggi presso le tombe degli apostoli e proseguirà poi per Norcia’ ha concluso Benedetto XVI. Al termine dell’udienza l’Arcivescovo salutando il Pontefice gli ha fatto dono dello stesso calice che è stato consegnato ad Alessio II.

AUTORE: E.R.