Per il terzo appuntamento con la “Settimana della Cultura” (dal 24 febbraio al 4 marzo), la Galleria nazionale dell’Umbria presenta oltre alle visite generali, alcune interessanti visite tematiche. Abbiamo seguito per voi la visita sul tema: “Ecce ancilla Domini, immagini del dialogo fra l’Angelo e Maria” in cui è proposto un viaggio attraverso le opere in cui è rappresentata l’iconografia dell’Annunciazione, evento cardine del cristianesimo, dove l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria la sua maternità, momento in cui il Verbo divino si incarna nel suo grembo. Il tema dell’Annunciazione, così come altri temi iconografici, si consolida con tutta una serie di particolari descrittivi, in relazione a quello che era l’immaginario collettivo dei secoli passati, e in particolare al modo di interpretare e di vivere gli avvenimenti biblici collegati soprattutto al calendario liturgico. In particolare, un elemento che ha influenzato questa comune esperienza religiosa, sono stati i sermoni dei frati predicatori. E per quanto riguarda l’Annunciazione, molto significativa è l’analisi dei soggetti pittorici tenuta da Frate Caracciolo da Lecce, il quale suddivide il momento dell’Annunciazione in 3 parti: l’angelica missione, l’angelica salutazione e l’angelica confabulazione. Quest’ultima è quella che più ci interessa, perché è quella che viene raffigurata in ambito pittorico, proprio perché è il momento in cui il pittore può rappresentare in modo visivo quella che è la reazione emotiva, psicologica e spirituale della Madonna. L’angelica confabulazione si divide a sua volta in vari momenti, ed il più importante a livello pittorico è quello dell’umiliazione, che è appunto il momento in cui la Madonna si dichiara Ancilla Domini, ovvero serva del Signore. Questa raffigurazione vede la Madonna immaginata con le mani incrociate sul petto e lo sguardo rivolto o verso il basso come segno di umiltà, o verso il cielo per donarsi alla volontà di Dio. Il pittore che più ha rappresentato questo momento è il Beato Angelico. Un’altra Annunciazione famosissima presente alla Galleria Nazionale è quella del Polittico di S. Antonio di Piero della Francesca, che è in assoluto uno dei capolavori più alti della pittura rinascimentale. In quest’opera vengono rappresentati una serie di elementi simbolici tratti in parte dagli epiteti in cui la Madonna veniva invocata nelle litanie mariane che a loro volta hanno come fonte letteraria il Cantico dei Cantici dell’Antico Testamento. Tutto questo sta ha significare come l’iconografia era sempre legata alla conoscenza dei testi religiosi, ed il pittore quando rappresentava un episodio biblico, ne doveva tener conto. Le opere che vengono prese in considerazione durante questo itinerario vanno dal 1200 al 1500, e si passa da un’iconografia orientaleggiante, a una visione occidentale in cui la Madonna sta o inginocchiata o seduta, e l’Angelo progressivamente si inginocchia, per una sempre maggiore venerazione nei suoi confronti, in linea con la crescita del culto mariano. Questa, come tutte le altre visite della settimana, sarà gratuita e si ripete il 2 marzo alle 15.30.
La fede dipinta e spiegata ai visitatori d’oggi
Il "religioso" nelle tematiche alla Galleria Nazionale dell'Umbria
AUTORE:
Eleonora Cozzari