Nell’udienza di sabato 7 marzo, concessa a Comunione e Liberazione in occasione dei sessant’anni dell’inizio del movimento e del decennale della morte di don Luigi Giussani, Papa Francesco ha descritto il cristianesimo con la parola ‘incontro’, tanto cara a Giussani. Dall’incontro di don Giussani con Cristo è nata una storia che da tempo ha raggiunto anche l’Umbria: vorremmo ricordarne qui i primissimi passi.
La prima comunità umbra di CL nasce a Perugia nel 1967/1968, da alcuni studenti che si iscrivono all’università, provenienti da Sansepolcro (Egisto Mercati) e da Fermo (Giancarlo Petrini, ora vescovo di Camaçari in Brasile, e Vando Valentini, ordinato sacerdote nel 1983 e ora in Brasile). Da Sansepolcro, li visitava settimanalmente don Valerio Valeri. Gli universitari condividono vita e casa: un appartamento di ragazze (tra cui Cristina Tarducci, di Sansepolcro) e, tra i ragazzi, un gruppetto tutto di Sansepolcro. I primi ‘adulti’ sono gli sposi Francesco Cerami e Maria Alvisi, Carlo Alberto Paolucci e Lucia Maggiorana. Due luoghi acquistano per tutti particolare significato: la casa della famiglia Cernetti e, dal 1973, quella della famiglia Secchi, giunta a Perugia da Reggio Emilia (Riccardo, il figlio maggiore, che già conosceva Gioventù Studentesca, si iscrive all’Accademia di Belle Arti). L’arcivescovo Ferdinando Lambruschini concede la prima sede, in via Ritorta. Talora, in assenza di un sacerdote stabile, celebrava la Messa padre Ilarino da Milano, professore di Storia del Cristianesimo al Magistero. Periodicamente arrivava da Catania, per completare la laurea in filosofia, don Francesco Ventorino: la sua amicizia coinvolse i coniugi Alfonsina e Corrado Secchi. Gli anni ’70 furono densi di eventi, vissuti nel clima ideologico che dominava la società e l’università italiana. gli universitari di Perugia (CLU: Comunione e Liberazione Universitari) parteciparono al primo grande convegno pubblico organizzato da CL, al Palalido Milano (“Nelle università italiane per la liberazione”, 1973). Resta poi nella memoria il 1974, con l’impegno per il Sì al referendum sul divorzio, le intimidazioni per le prime elezioni studentesche e, all’indomani della strage di Piazza della Loggia, il primo striscione in Piazza IV novembre: ‘Solo in Cristo è la liberazione’.
Nello stesso anno, la nascita del Centro Culturale Il Sicomoro e della Redazione culturale, e le prime vacanze estive, al Gargano. Nel 1975 inizia in città l’esperienza di GS, quando Cristina Tarducci cominciò a insegnare religione nelle scuole medie. Attorno a Cristina si forma anche la prima casa delle Memores Domini, situata all’interno del vescovado. Nel 1976 arrivò stabilmente da Sansepolcro don Valerio Valeri, che andò a insegnare religione al liceo scientifico. Per l’amicizia con don Carlo Alberti, direttore dell’Archivio diocesano (che stimava il movimento, allora comunemente ritenuto integralista e politicizzato), venne a don Valerio la canonica di Santa Elisabetta: nominato parroco, vi si trasferì insieme a Pierangelo Crippa (originario di Lissone ma poi trasferitosi per lavoro vicino a Gubbio) con cui aveva condiviso una prima casa in via Sdrucciola. Una volta ristrutturata assieme alla piccola chiesa annessa, Santa Elisabetta ospitò anche la nuova sede della comunità e, dopo pochi anni, la prima casa maschile dei Memores Domini. Il respiro di universalità caratteristico della proposta di don Giussani apriva intanto nuovi orizzonti. Nel 1977 i perugini parteciparono alla seconda edizione del pellegrinaggio a piedi alla Madonna Nera di Cz?stochowa, nato dal rapporto che legava don Giussani e don Francesco Ricci con la chiesa polacca; in quell’occasione, incontrarono l’allora arcivescovo di Cracovia, cardinale Karol Woiti?a. Acquistarono via via spessore nomi e vicende prima ignoti o lontanissimi: i dissidenti russi che, come Sinjavskij, pagavano di persona la difesa della fede e della dignità dell’uomo; gli scrittori dell’editoria clandestina del samizdat; Vaclav Havel e i cecoslovacchi firmatari di “Charta 77”. Grazie al polmone di “Russia cristiana”, si respirava la bellezza della teologia orientale, lo splendore delle icone. L’esperienza cristiana divenne amicizia con le realtà più diverse: nel 1981 la comunità sostenne gli studenti iraniani dell’Università per Stranieri, in sciopero della fame perché fosse loro riconosciuto il valore del titolo di studio. Dai primi anni Ottanta, il CLU di Perugia si accrebbe a più riprese di ragazzi che avevavo già conosciuto GS alle superiori, a Perugia o altrove: tra loro, Giuseppe Capaccioni, Mariella Carlotti, Francesca Secchi, Sergio Fratarcangeli, Maurizio Brizioli, Riccardo Cascioli, Giovanni Mosciatti, Angelo Frascarelli, Assuntina Morresi, Fabio Ferrucci, Tiziana Ciampetti, Alessandra e Emanuela Massi. E altri via via se ne aggiunsero, incontrando il movimento in Università tramite loro. Particolarmente numeroso e vivace, il gruppo di studenti proveniente da Guglionesi (CB). Per seguire più da vicino il cammino del CLU, Giussani inviò a Perugia Enzo Piccinini, giovane chirurgo di Bologna, che lì già da tempo seguiva gli universitari. La passione e la paternità di Enzo (grande educatore del CLU, sino alla morte improvvisa nel 1999) portarono frutto: fu la stagione dei Cattolici Popolari, che animarono la vita e la politica universitaria; della cooperativa libraria CUSL gestita dagli studenti stessi; di tante iniziative del Centro Culturale Il Sicomoro. Si consolidarono nuove vocazioni alla verginità, con l’ingresso nei Memores Domini di Mariella Carlotti e Francesca Secchi (1985) e di Maurizio Brizioli (1986); Giovanni Mosciatti nel 1986 divenne sacerdote. Anno cruciale il 1984, quando nell’udienza per il Trentennale di CL Giovanni Paolo II lasciò questa consegna: Andate in tutto il mondo a portare la verità, la bellezza e la pace che si incontrano in Cristo redentore! Alla fine del 1985, don Valeri partì per il Kenya, e Giussani inviò a Perugia un nuovo sacerdote, don Agostino Graziani, che insegnando nei licei farà conoscere GS a tanti suoi alunni, accompagnerà il CLU e i giovani che si inoltravano nel mondo del lavoro, benedirà nel tempo tanti matrimoni. Della vita della comunità perugina dagli anni ’90 in poi, ci piace qui ricordare almeno un aspetto, presente sin dalle origini e mai venuto meno: la disponibilità alla missione (partenze recenti e recentissime per la Lituania, il Kenya, il Kazakhstan).
Poco dopo Perugia, il movimento nasce a Terni-Orvieto, tra il 1969 e il 1971. Segue Todi, i cui primi passi datano al 1975, quando arriva da Milano a Perugia Almerina Bonvecchi che, nei fine-settimana, su invito di un sacerdote che aveva scritto a Giussani, anima degli incontri con i giovani a Collevalenza. Nel 1976/77 il vescovo di Todi mons. Decio Lucio Grandoni le assegna l’insegnamento della religione al liceo Bramante. Una prima riunione con 10 ragazzi sul ‘problema umano’; la sfida di una candidatura alle elezioni scolastiche raccolta da uno di loro, Maurizio Brizioli: così la comunità prese avvio, anche grazie al rapporto con gli studenti di Roma. Gli incontri si tenevano nella cucina della nonna di uno dei ragazzi, poi venne la sede di San Nicolò. Di quei primi studenti alcuni (Simonetta Bernardini, Maurizio Brizioli) si iscrissero all’Università di Perugia. Anche per Todi fu fondamentale l’udienza con Giovanni Paolo II nel 1984: nel giro di un anno, la comunità rifiorì e crebbe per numero e vivacità, attorno a giovani come Cristiano Castrichini, Roberto Rosati, Massimiliano Menna, Andrea Baccarelli. Tra il 1986 e il 1996, corsi sulla dottrina sociale della Chiesa, rappresentazioni teatrali, cicli di lezioni per i maturandi, feste popolari (Happenings). Una presenza alla quale la città reagisce in modo intenso e spesso conflittuale: nel 1998, la negazione a GS di un’aula scolastica per la recita dell’ Angelus prima delle lezioni diviene un caso di risonanza nazionale. Agli anni Ottanta risalgono le origini di CL a Gualdo Tadino (Mariella Carlotti, Franco Ronca, Giuseppe Ascani). Nel 1985, Gubbio: su richiesta del vescovo mons. Ennio Antonelli (amico fraterno della famiglia Baccarelli di Todi e colpito dal cambiamento di uno dei figli, Andrea), don Giussani invia a Gubbio come insegnante Mariella Carlotti, attorno alla quale nascerà anche una casa di Memores Domini. In Umbria, comunità di CL sono presenti da anni anche ad Assisi, Città di Castello, Castiglione del Lago, Foligno.
Che bello, grazie carissima Alessandra!!!
Ritrovo nel tuo nomi di persone conosciute personalmente
al mio arrivo a PG nel 1993, quando mi iscrissi all’ Università…
Non dimenticherò mai l’accoglienza tua e di numerosi membri
del Movimento, alcuni dei quali ancora lì e molto attivi nel portare
avanti il grandioso carisma di Don Giussani!
Grazie dunque, Alessandra di questa “carrellata” nel passato e
andiamo avanti, insieme!!!
Giulia Goddi, Nuoro.