In una curiosa indagine di Famiglia Cristiana in cui si chiedeva chi stava dalla parte di Bush, che vuol fare la guerra, e chi dalla parte del Papa, che è contrario, il Papa ha vinto per 95 a 5. Il 95 per cento delle persone intervistate ha dichiarato di dare ragione al Papa. Un’altra vittoria del Papa è stata l’approvazione alla Camera del cosiddetto “indultino” che prevede la sospensione della pena di tre anni di carcere ai detenuti che hanno scontato almeno un quarto di condanna definitiva. Un gesto di clemenza per i carcerati Giovanni Paolo II l’aveva chiesto in occasione del Giubileo che è, nella più antica tradizione ebraica e cristiana, un anno di grazia, di perdono e di riconciliazione sociale. Ora, ed è la terza volta, trova un riscontro favorevole anche l’insegnamento del Papa sulla famiglia, la sua continua e assillante richiesta di una maggiore attenzione a quello che la Chiesa definisce “L’intima comunità di vita e d’amore coniugale, fondata dal Creatore” (G.S.48). In questi ultimi anni, data anche la crisi travolgente in atto in tutto il mondo, la famiglia è stata messa al centro della attenzione dell’attività pastorale della Chiesa, in particolare di quella italiana. Si è insistito sulla difesa della sua struttura naturale e tradizionale cristiana, sulla tutela dei suoi diritti secondo il principio della sussidiarietà e quindi sul diritto alla istruzione dei figli secondo i propri criteri e valori, sull’aiuto economico per favorire la procreazione libera e responsabile e l’educazione dei figli. Un’attenzione che viene da lontano. Chi non ricorda la richiesta del famoso “salario familiare” di ispirazione leonina (Leone XIII)? Ebbene, ora il Governo nella persona del ministro Maroni, in qualità di responsabile del ministero del Lavoro e degli affari sociali (Welfare), ha steso un programma che intende ridisegnare i criteri di spesa e gli strumenti di intervento per i prossimi dieci anni: un ‘libro bianco’, che si spera non sia un libro di favole, al centro del quale è posta la famiglia fondata sul matrimonio. Senza equivoci si parla della famiglia come ne parla la Costituzione italiana. Questa scelta costituisce anche una novità in quanto considera la società non più formata soltanto da individui ma da famiglie. La concezione individualistica liberale viene integrata con una visione più realistica per la quale non solo le singole persone ma anche le famiglie come tali sono soggetti di diritto oltre che portatrici di valori. Si può inoltre dire che le famiglie sono il tessuto connettivo della società, anche dal punto di vista economico e sociale rispondendo a servizi ed esigenze che solo al loro interno possono essere soddisfatti. In concreto il libro bianco di Maroni prevede, a titolo di esempio, che lo Stato si impegni ad aumentare gli asili nido, anche aziendali, a rendere più flessibili gli orari di lavoro dei genitori, a predisporre un piano per svuotare gli istituti e dare i minori in affidamento alle famiglie, a sostenere economicamente le giovani coppie (mutui a tasso zero) per l’acquisto della casa, ad alleggerire il carico fiscale sulla base del numero dei figli, contemperare gli assegni familiari con le nuove esigenze. Si tratta di indicazioni di massima che dovranno essere precisate con la necessaria individuazione delle risorse, dei tempi e degli strumenti operativi. Ma crediamo che la linea individuata sia quella giusta per frenare l’invecchiamento della popolazione, dare respiro alle famiglie più bisognose e una spinta ai giovani che trovano tante resistenze nel decidersi a formare una famiglia. Naturalmente non basteranno i sostegni economici e gli sgravi fiscali a sanare una cellula malata. Dovranno intervenire rimedi di altro genere, che si chiamano educazione, formazione, rispetto dei valori, riscoperta dei sentimenti. Insomma tutto quello che appartiene all'”anima” della famiglia. Anche su questo il Papa ha detto delle parole. Si spera che anche queste vengano ascoltate.
La famiglia torna al centro
AUTORE:
Elio Bromuri