La E78 doterà l’Umbria di un “corridoio”

Infrastrutture. Forse è la volta buona per la Due Mari

autostrada-traffico1L’Umbria potrà vedere il mare, anzi due mari. L’immagine è forse già inflazionata, ma la costituzione di una società pubblica di progetto per la realizzazione della E78 Fano – Grosseto può indurre all’otti-

mismo. Si sono dati appuntamento a Perugia i Presidenti di Umbria, Marche e Toscana per presentare l’opera.

Saranno complessivamente 270 km di tracciato (111 dei quali già in esercizio ed altri 16 in fase di ultimazione), per un importo complessivo di circa 3 miliardi di euro. La nuova E78, già prevista tra le opere che potranno partecipare al bando di marzo per l’assegnazione di risorse Ue destinate alla realizzazione del corridoio di comunicazione europeo “Ten-T”, è stata anche già inserita tra le grandi opere prioritarie che potranno godere di benefici fiscali statali.

“Questa nuova infrastruttura di grande comunicazione – ha detto Catiuscia Marini – attraverserà l’Umbria solo nei Comuni di San Giustino, Citerna e Città di Castello, ma riveste un’importanza strategica e fondamentale non solo per noi. Le Regioni hanno svolto un positivo e comune lavoro in sede di Comitato delle Regioni d’Europa, appunto per inserire la E78 tra quelle previste nel progetto Ten-T. Ne beneficerà innanzitutto il sistema economico delle imprese e colmerà una della storiche criticità dell’Umbria, quella delle infrastrutture stradali, soprattutto quelle trasversali. La Fano-Grosseto, infatti, metterà in collegamento i due corridoi nazionali, Tirreno ed Adriatico, collegando ben quattro porti, e si innesterà con la E45. Così, finalmente, l’Umbria potrà avere una dotazione di infrastrutture di comunicazione moderna ed efficiente”.

Bisognerà però aspettare ancora qualche anno, dato che il progetto verrà presentato nel 2015 e l’opera verrà completata in 7 anni. Va sottolineato che la E78 sarà la prima opera in Italia realizzata a totale carico del soggetto privato al quale verrà assegnata la sua realizzazione. È il meccanismo del “contratto di disponibilità”. In pratica il privato, che verrà individuato al termine di un percorso scandito dall’approvazione dell’accordo tra le Regioni (entro marzo, passaggi in Giunte e Consigli), si occuperà del completamento e della manutenzione dell’opera, con un canone successivo a carico del pubblico per 45 anni (i territori contribuiranno per il 20%). La strada sarà a pedaggio ma senza caselli. Verrà utilizzato il cosiddetto pedaggio a free flow con dei lettori ottici delle targhe e l’invio degli importi a casa degli automobilisti.

Forse è giunto il momento, dopo che se ne parla da 50 anni, dell’effettiva realizzazione della strada dei “Due Mari” visto che, stavolta, le istituzioni sembrano viaggiare all’unisono. E il tragitto tra Firenze ed Ancona, via Arezzo, una volta completata l’opera si potrà percorrere in due ore. Ora ce ne vogliono tre passando per Bologna.

AUTORE: E. Q.