Nella pallido-gemente abat jour della scorsa settimana lamentavo che “manca (mi sembra, chiedo venia!) un pizzico di dynamis evangelica” nelle provocazioni che dovrebbero alimentare il dibattito culturale tra noi cattolici, almeno in quelle che leggiamo su Avvenire. Ebbene, io nemmeno immaginavo che di lì a pochi giorni il Papa in persona avrebbe offerto al mondo uno specimen eccellente di quella dynamis. Lo ha fatto nel corso della sua visita pastorale al Nordest. Due le parole d’ordine. Indirizzate, pur senza citarla, alla Lega nord, che da quelle parti spopola. Prima parola d’ordine, sabato 7 maggio, ad Aquileia, la cittadina che fu luogo di “nascita” delle Chiese del Nordest, da cui la tradizione vuole che partì e si diffuse il primo annuncio della fede cristiana ad opera dell’evangelista Marco: occorre che da questa storia millenaria nasca una nuova classe politica. Ma… Beatissimo Padre – vorrebbe rispondergli qualcuno – quale novità maggiore di quella che trionfa sull’ineffabile faccione del ministro Calderoli?! Seconda parola d’ordine, domenica 8 maggio, davanti ai 250-300 mila che hanno partecipato alla sua messa a Mestre: non aver paura di chi viene da lontano. “Paura”?! Ma quella della Lega è un posizione culturale! Lo dice anche il figlio del capo dei capi, Renzo Bossi, consigliere regionale della Lombardia, primo eletto della Lega a Brescia, detto “il Trota” per l’eccezionale intelligenza che traspira dal suo profilo, intelligenza autorevolmente confermata da diverse bocciature secche, stoicamente subite agli esami di maturità. Mi taccio. Doverosamente. Lascio la parola a Lui. “Le Chiese generate da Aquileia sono chiamate oggi a rinsaldare quell’antica unità spirituale, in particolare alla luce del fenomeno dell’immigrazione e delle nuove circostanze geopolitiche in atto… Attorno ad Aquileia si ritrovano uniti popoli di lingue e culture diverse, fatti convergere non solo da esigenze politiche ma, soprattutto, dalla fede in Cristo e dalla civiltà ispirata dall’insegnamento evangelico, la civiltà dell’amore”. “Il problema del male, del dolore, della sofferenza, il problema dell’ingiustizia e della sopraffazione, la paura degli altri, degli estranei e dei lontani che giungono nelle nostre terre e sembrano attentare a ciò che siamo, portano i cristiani a dire oggi con tristezza: ‘Noi speravamo” che il Signore ci liberasse dal male, dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura e dall’ingiustizia”; Ma la presenza del Papa, “vivo sostegno agli sforzi che vengono dispiegati per favorire la solidarietà fra le diocesi del Nordest” ha voluto essere “un incoraggiamento per ogni iniziativa tendente al superamento di quelle divisioni che potrebbero vanificare le concrete aspirazioni alla giustizia e alla pace”.
La “dynamis” evangelica!
Abat jour
AUTORE:
Angelo M. Fanucci