Nel quarto anniversario della morte di mons. Franco Gualdrini, vescovo diocesano dal 1983 al 2000, nel cammino di preparazione alla Pasqua, sono stati ricordati con la celebrazione presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi tutti i Vescovi defunti della diocesi.
Il ministero del vescovo s’inserisce nel dono della successione apostolica, come ha ricordato mons. Vecchi: “Ogni vescovo deve svolgere il suo ufficio apostolico come testimone di Cristo al cospetto di tutti gli uomini, interessandosi non solo di coloro che già seguono Gesù Cristo, ma dedicandosi con tutta l’anima anche a coloro che in qualsiasi maniera si sono allontanati dalla via della verità, oppure ignorano ancora il Vangelo di Cristo e la sua misericordia salvifica”.
“Mons. Gualdrini – ha aggiunto – aveva ben presente lo spessore teologico ed ecclesiale della successione apostolica, avendo plasmato molte coscienze sacerdotali, prima a Faenza e poi come rettore del collegio Capranica in Roma.
Mons. Gualdrini sentiva la responsabilità di verificare l’autenticità dei carismi e dei ministeri, e l’urgenza di armonizzarli in una concreta comunione ecclesiale, in virtù di una evangelizzazione integrale dell’uomo, della cultura, del lavoro e della vita sociale in tutte le sue espressioni.
Ha insegnato che, attraverso la messa, noi entriamo in profonda e mistica comunione con la realtà totale di Cristo redentore e diamo concretezza all’annuncio della Parola di Dio che abbiamo ascoltato. Essa ci pone di fronte alla sete di verità e di amore del popolo di Dio, che solo Cristo, la vera Roccia, può estinguere nel deserto infuocato della vita”.
Un pensiero particolare è stato dedicato a un aspetto che ha sempre caratterizzato mons. Gualdrini, profuso nell’impegno per lo sviluppo del ‘genio femminile’ nella Chiesa: “Egli era persuaso – ha ricordato mons. Vecchi – che, attraverso il genio femminile, è possibile attivare una delle piste principali di educazione alla fede. Papa Francesco ha esplicitato le intuizioni di mons. Gualdrini. Infatti, nella Evangelii gaudium ha scritto due numeri per mettere a fuoco l’indispensabile apporto della donna nella società e nella Chiesa, ‘perché il genio femminile è necessario in tutte le espressioni della vita sociale’”.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera nella cripta della cattedrale di Terni dove sono custodite le spoglie di due degli ultimi vescovi contemporanei, mons. Gualdrini e mons. Dal Prà.