Le cifre che sintetizzano l’attività svolta nello scorso dalla Caritas diocesana parlano da sole, e descrivono una situazione preoccupante sotto il profilo economico-occupazionale. Durante il 2011 sono stati erogati contributi economici pari a 86.640 euro, destinati a far fronte alle più disparate situazioni: pagamento bollette insolute di luce, gas e acqua, rate di affitto in scadenza, acquisto di farmaci, generi alimentari e prodotti per l’infanzia, ausili sanitari. Le richieste hanno superato del 22% quelle del 2010, a conferma che la domanda cresce di pari passo con la disoccupazione o la perdita più o meno improvvisa del lavoro. Inoltre, grazie al Fondo di solidarietà delle Chiese umbre, è stato possibile concedere sussidi mensili a quindici famiglie in difficoltà per complessivi 21.100 euro. Ancora: per quanto riguarda i viveri, sono stati distribuiti 2.565 pacchi con vari prodotti (un indicativo +15% in rapporto al 2010), per un totale di 132 quintali di cibo (anche in questo caso con un incremento del 10% nei confronti dello scorso anno). Infine il Centro distribuzione vestiario, che opera in via Cairoli, ha compiuto 1.254 interventi (un altrettanto significativo +9% in rapporto al 2010). Numeri che costituiscono non tanto un bilancio, ma rappresentano il risvolto della crisi che ha pesantemente investito tante famiglie del territorio, costrette a rivolgersi anche alla solidarietà della Chiesa eugubina per far fronte ad emergenze che spesso portano sulla soglia della disperazione. A chiedere aiuto non sono più, o soltanto, gli immigrati, ma anche tanti concittadini costretti a sollecitare e confidare in gesti, silenziosi ma concreti, di vicinanza umana. “Dai numeri traspare chiaramente – ha commentato il direttore della Caritas diocesana Luca Uccellani – come in questo ultimo anno i bisogni siano aumentati, segno che la crisi non accenna a diminuire. Anzi, ci aspettiamo purtroppo un 2012 forse più difficile, anche per il venir meno, in molti casi, della copertura garantita dagli ammortizzatori sociali. Un altro dato evidente, pure questo indicatore delle aumentate difficoltà economiche, è la diffusa diminuzione delle donazioni”. “La crisi – conclude – può essere l’occasione per una revisione degli stili di vita e rifare la lista delle priorità. Dovrebbe infine renderci più vigilanti e critici nei confronti degli amministratori locali e nazionali, chiamati ad un uso delle risorse sempre più accorto e saggio”. Altre cifre delle attività CaritasLo scorso anno la Caritas per la sua attività ha attinto per 90.000 euro ai fondi dell’8 per mille assegnati dalla Cei alla diocesi (+29% rispetto al 2010), dai cartelloni di suffragio per 19.380 euro ( -28% rispetto al passato), ad altre offerte per 3.480 euro. La Caritas ha sostenuto inoltre le missioni in Bolivia (23.984 euro) dove operano don Leonardo Giannelli e don Antonio Zavatarelli, e Camerum (5.862 euro), dove si trova suor Nadia Sannipoli. Ha manifestato solidarietà anche al Kosovo (31.000 euro). Attività solidali anche nei confrotni delle popolazioni africane colpite dalla siccità (9.500 euro).
La crisi è più pesante che mai
Sempre più persone e famiglie si rivolgono alla Caritas per avere aiuto
AUTORE:
Giampiero Bedini