La città scossa e meravigliata per la sparatoria in piazza

Todi / La rapina alla banca: la città alla ribalta nazionale per un fatto di cronaca

La nostra città in questi giorni è andata alla ribalta regionale e nazionale per il noto fatto della rapina a mano armata perpetrata da due noti briganti reduci dalle patrie galere. E’ stato un avvenimento di eccezionale gravità mai registrato in Umbria: una notorietà per Todi di cui avrebbe fatto volentieri a mano. Dopo questo fatto ci siamo resi conto che ormai non siamo più isole felici almeno per gli avvenimenti di una certa gravità. La città ne è rimasta palesemente scossa: per la dinamica della rapina potevano succedere cose peggiori soprattutto per la sparatoria nella piazza che è il centro della città in un ora di punta e nell’orario di uscita delle scuole. Per la conformazione della città di Todi la piazza del Popolo è il centro maggiore di aggregazione: non ci sono altre piazze grandi e dire: ci troviamo in piazza, è indicare inequivocabilmente la piazza maggiore, del comune e del duomo. Lo scenario quindi è stato il più ampio possibile. La rapina ha lasciato quindi nei cittadini sentimenti di stupore e di sgomento. E non si sono placati commenti e pareri diversi. In primo posto ci sono quelli che erano presenti al fatto e quindi si sono intesi un po’ protagonisti anche se ne avrebbero fatto volentieri a meno. E quindi le particolareggiate descrizioni specialmente di coloro che ne sono stati coinvolti più da vicino. Poi ci sono quelli che potevano essere potenziali spettatori: io ero partito allora, io stavo per arrivare, io a quell’ora in genere mi trovo in piazza. Ricordate la scena, di manzoniana memoria, del mercante reduce da Milano che racconta delle sommosse in città e dei commenti degli ascoltatori; pensare che anch’io dovevo trovarmi a Milano e per fortuna non mi sono mosso. Infine ci sono i fautori della giustizia spicciativa con cui credono di risolvere facilmente tutte le cose, ricorrere insomma alla giustizia sommaria. Anche qui la memoria manzoniana mi fa ricordare il pranzo nella casa di don Rodrigo; discutendo della carestia e lodando il vino nella gran confusione si capivano solo due parole: “ambrosia e impiccarli”. Perdonatemi questa trasgressione, anche per alleggerire l’atmosfera di questo grave fatto che ha traumatizzato la città di Todi. Ma tutti i cittadini, concordi, hanno provato un gran sollievo: non ci sono stati né morti né feriti che avrebbero prodotto dolore e sconforto soprattutto in queste feste natalizie. Naturalmente, tutti speriamo che questa sia la prima e l’ultima volta: auguriamoci feste serene.

AUTORE: C.T.